CATANZARO Un altro passo in avanti. Con un decreto approvato nei giorni scorsi il commissario ad acta della sanità calabrese Roberto Occhiuto ha approvato il progetto per la “istituzione e rafforzamento di una rete pediatrica multidisciplinare per conseguire il miglioramento delle attività pediatriche prestate nella Regione Calabria e per la riduzione della migrazione sanitaria dei piccoli pazienti verso altre regioni”. Il decreto in sostanza recepisce la delibera con la quale la Giunta regionale, a inizi di luglio, ha approvato il protocollo istituzionale tra l’ospedale Bambino Gesù e il presidente della Regione Calabria, accordo firmato poi agli inizi di agosto alla presenza del ministro della Sanità Roberto Speranza, insieme allo stesso Occhiuto e alla presidente dell’Opbg, Mariella Enoc (nella foto). L’intesa con l’istituto della Santa Sede nasce dall’esigenza – evidenziata anche nel decreto commissariale – di mitigare a mobilità passiva in tema pediatrica, un’emigrazione che per la Calabria ha numeri (e costi) esorbitanti e non più tollerabili, anche su un piano non prettamente economico: «La Regione Calabria – si legge infatti nel provvedimento vergato da Occhiuto – si caratterizza per un importante flusso di migrazione sanitaria in età pediatrica, che comprende sia le patologie più complesse ma anche ricoveri di natura ordinaria, per un totale di 13.000 prestazioni erogate fuori Regione di cui 7.000 cioè oltre il 50% sono state erogate presso il più grande Policlinico e Centro di Ricerca pediatrico in Europa, l’Ospedale Bambino Gesù. Di queste prestazioni, una su quattro, è riferibile a ricoveri di natura ordinaria, che si sarebbe potuta evitare con una adeguata informazione rivolta alle famiglie. L’emigrazione sanitaria in età pediatrica, oltre al disagio legato alla malattia del piccolo paziente, coinvolge l’intera famiglia nei termini in cui deve assentarsi dal lavoro e sostenere spese rilevanti per spostamenti e permanenza fuori dal proprio domicilio. Stime condotte sui costi sostenuti dalle famiglie calabresi per i 7.000 ricoveri presso l’Ospedale Bambino Gesù quantificano una spesa di 5 milioni di euro circa». Da qui dunque la necessità di strutturare la sinergia con l’Ospedale Bambino Gesù: il decreto del commissario infine individua l’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, «in quanto unica Azienda Universitaria della Calabria, quale soggetto capofila per l’attuazione dell’Accordo di collaborazione» con il Bambino Gesù. (redazione@corrierecal.it)
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