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I temi dal palco di Reggio. Speranza: «Convinciamo gli indecisi». Bersani: «Non cerchiamo il consenso dove non c’è legalità»

Da Piazza Duomo il ministro della Salute e l’ex segretario nazionale del Pd puntano su lavoro e poi scuola e sanità pubbliche, welfare e diritti

Pubblicato il: 17/09/2022 – 21:06
I temi dal palco di Reggio. Speranza: «Convinciamo gli indecisi». Bersani: «Non cerchiamo il consenso dove non c’è legalità»

REGGIO CALABRIA In piazza Duomo a Reggio Calabria, al fianco del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, c’erano anche il il ministro della Salute e Pierluigi Bersani.
Roberto Speranza, nel corso del suo intervento si appella subito a chi non vuole andare a votare. «Troppe persone sono convinte che non valga la pena recarsi alle urne perché convinte che non cambi nulla. A queste persone dobbiamo spiegare chi siamo e che la partita è ancora aperta, coi nostri buoni argomenti. La destra annuncia che al primo Consiglio dei Ministri varerà l’autonomia differenziata. Significherebbe – sottolinea Speranza – spaccare il Paese, significa che i soldi delle tasse pagate restato nel posto in cui vengono pagate. Un quartiere di Milano paga più tasse dell’intera provincia di Napoli e probabilmente più dell’intera Calabria: se passasse questo sistema fiscale non ci sarebbe più l’unità d’Italia».
Il ministro della Salute punta su infrastrutture, scuola e sanità. «Dobbiamo raccontare che siamo quelli che si battono per i diritti, a difesa dei beni pubblici fondamentali che non possono essere appaltati a logiche di profitto. Siamo i difensori della scuola, della sanità, dei diritti alle cure, alla salute. Siamo quelli che difendono i sanitari e i nostri insegnanti che vanno trattato meglio, in linea con gli altri grandi Paesi europei».
«Siamo quelli del lavoro, che si battono contro la precarietà, contro quei contratti di 30 giorni in cui il 29esimo non sai ancora se il giorno successivo lavorerai. Siamo ambientalisti, l’ambiente non è un tema lontano da noi e lo abbiamo visto nelle scorse ore con quello che è accaduto nelle Marche. Siamo quelli dei diritti – sottolinea ancora Speranza – ed abbiamo visto di cosa sono capaci le destre negli Usa con Trump, riferimento di Salvini e Meloni: con un tratto di penna ha cancellato 50anni di diritti delle donne. E difenderemo la legge 194 sull’aborto».
Rispetto i temi economici, il ministro della Salute rispedisce al mittente l’idea della flat tax: «Non si può far pagare la stessa aliquota ad un infermiere, un rider e un miliardario, perché i benefici finiranno dove ci sono maggiori interessi. La destra prende voti nei ceti deboli mettendo gli ultimi contro i penultimi e attua politiche a favore dei forti».
In conclusione, l’appello al voto. «Con coraggio e umiltà dobbiamo entrare nelle case in questi ultimi sette giorni e dire chi siamo. Siamo quelli della scuola e della sanità pubblica, dei diritti, dell’ambiente».

Bersani: «Non cerchiamo il consenso dove non c’è legalità».

«Il sud deve difendersi, se il sud si difende, difende l’Italia». «Siamo quelli che hanno fondato la nostra democrazia, mettiamo assieme forze che non cercano il consenso dove non si è sicuro della legalità». Sono questi due i concetti più importanti espressi da Pierluigi Bersani, nell’intervento successivo da Piazza Duomo a Reggio Calabria.
«In questa campagna elettorale – dice l’ex segretario del Pd – la destra è partita in svantaggio ma stiamo rimontando. E lo sono per due motivi. Il primo è che dopo essersele date per tre anni, si sono “ammucchiati” in una settimana. Noi con tutti i limiti, abbiamo fornito una risposta politica, presentiamo una lista organizzata dal Pd con socialisti e cattolici. Il secondo elemento per cui la destra è partita in vantaggio è il ritornello secondo cui “dopo ver provato tutti, proviamo anche lei”. Per questo motivo non dobbiamo sottovalutare l’elemento sfiducia».
Anche Bersani tocca temi economici. «La destra vuole introdurre l’aliquota Irpef unica, è il disegno su cui godono per tranquillizzare i ricchi. Con l’autonomia differenziata ognuno avrà una sua sanità la sua scuola sostenute dalle tasse locali. In Calabria il reddito pro-capite è di 17mil euro, in Lombardia del doppio. Sono qui per dire al sud che deve difendersi, perché se si difende, difende il Paese. Sono qui – prosegue Bersani – per dire che siamo per il salario minimo, contro i contratti di lavoro pirata. “Loro” vogliono abolire il reddito di cittadinanza, reintrodurre i voucher. E inseriscono tra i temi quella demagogia che funziona al nord, la flat tax, l’aliquota unica».
Anche Pierluigi Bersani rammenta i punti cardine su cui puntare in conclusione di campagna elettorale. «Noi siamo le forze di un progetto alternativo che si poggia su un assioma: la troppa disuguaglianza è la zavorra per l’economia e la democrazia del Paese. Le colonne dell’uguaglianza vanno riproposte: dignità del lavoro, fiscalità progressiva, welfare universale, cittadinanza uguale, parità salariale uomo-donna». (redazione@corrierecal.it)

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