REGGIO CALABRIA «Il centrosinistra gioca per vincere le elezioni, la settimana che abbiamo davanti sarà quella in cui completiamo la rimonta. La rimonta parte dal Sud, motivo per cui oggi sono stato in Basilicata e ora sono qui a Reggio Calabria, la settimana prossima in Campania e Sicilia, perché la partita cambierà volto e destino nel Mezzogiorno, a partire dal fatto che sul il centrodestra non è credibile perché si presenta con quei volti – Tremonti in testa e la Lega – che hanno fatto gesti concreti che hanno reso più povero il Sud negli anni scorsi». Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta a Reggio Calabria, dove partecipa a un comizio elettorale insieme ai big di Articolo 1 Roberto Speranza e Pierluigi Bersani. «Noi invece – ha proseguito Letta parlando con i giornalisti – siamo qui per difendere quel 30% dei fondi di premialità del Pnrr e a questa premialità si aggiunge il fatto che il piano di assunzioni a pubblica amministrazione per poter usare bene i fondi del Pnrr ci consentirà di fare dei soldi europei il volano vero del rilancio del Sud attraverso una politica di incentivazione del lavoro, con il contratto di primo impiego per i giovani e con la decontribuzione».
Letta ha poi aggiunto: «Il reddito di cittadinanza è per noi fondamentale nella parte in cui combatte la marginalità e la povertà, in tutto il Paese e in particolare nel Mezzogiorno. Per noi il reddito di cittadinanza deve rimanere, deve essere riformato nella parte del rapporto con il mercato del lavoro, dove è necessario assolutamente superare i limiti emersi in questi, limiti evidenti e certificati da tutti, in modo tale che la parte di incentivazione al lavoro finzioni meglio di quanto ha funzionato oggi. Ma – ha rimarcato il segretario del Pd – accanto a questo dobbiamo far sì che la prossima legislatura dovrà essere quella in cui interviene il salario minimo: ci sono troppi lavoratori in Italia – si calcola 3 o 4 milioni che hanno un salario inferiore alla soglia di dignità. Il lavoro dev’essere il cuore della prossima legislatura, il tema sul quale vogliamo intervenire con le soluzioni migliori, più importanti e più efficaci».
Letta poi si è soffermato su temi più generali. «Quando accettai di tornare e fare il segretario dissi che non era possibile che io e Roberto Speranza fossimo in partiti diversi. Ho preso l’impegno di costruire un percorso comune e oggi siamo qui insieme con Speranza e Bersani ed è la cosa più bella, ha rilevato il segretario dem rivolgendosi ai due big di Articolo 1 con lui a Reggio». Poi l’”avviso” al centrodestra: «Nel dibattito con Giorgia Meloni – ha osservato il leader del Pd – non ha detto nulla sull’ambiente che non fosse lo stereotipo della casa del Mulino Bianco, ma l’ambiente non è la casa del Mulino Bianco e tanto c’è nel Pnrr per il clima e noi non consentiremo che buttino via i soldi europei con la scusa della rinegoziazione e facciano come ha sempre fatto Tremonti e mandino soldi destinati al Sud al Nord», ha sostenuto ancora Letta, che ha poi rilanciato le critiche alla coalizione avversaria. «Credo che Draghi, ieri, abbia parlato un linguaggio di verità e ha detto quello che tutti gli italiani pensano e sanno. Cioè che chi si è assunto la responsabilità di far cadere il Governo Draghi ha agito contro l’Italia, contro l’interesse del nostro Paese. Il nostro Paese stava uscendo da questa situazione di difficoltà – ha aggiunto Letta – e aveva gli strumenti e gli elementi per riuscire ad affrontare bene questa situazione. Hanno fatto cadere Draghi per interesse di bottega, per interesse di parte. La destra oggi propone di passare da Draghi a Meloni. E’ talmente evidente il salto di qualità in negativo di una proposta di questo genere e io sono convinto, che nei prossimi giorni, noi saremo in grado di convincere gli italiani a scegliere la strada di chi è stato serio con Draghi e con il Governo Draghi, cioè noi». Infine, il tema forse più “sensibile” del momento e della campagna elettorale. «Il caro bollette elettriche – ha affermato Letta – è un grandissimo problema per il nostro Paese. Il caro bollette ha visto una importante risposta da parte del Governo con il Consiglio dei Ministri di ieri. Ma c’è bisogno di fare il passo ulteriore; bloccare l’aumento delle bollette e riportarle al livello naturale. Questo si fa solamente con un gesto coraggioso – ha aggiunto Letta – che è il disaccoppiamento, scelto anche a livello nazionale tra l’energia prodotta dal gas e quella prodotta da rinnovabili. E’ necessario farlo. Noi chiediamo a questo governo di farlo. Siamo pronti a sostenere il Governo. Sono sicuro – ha infine affermato il segretario del Pd – che il 30 settembre il Consiglio europeo andrà in una direzione di questo genere. Prima si fa anche per noi, meglio». (redazione@corrierecal.it)
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