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Al raduno di Pontida c’è il gazebo della Calabria con la ‘nduja. E Salvini rilancia l’autonomia

Dopo la pausa per il Covid la Lega torna sul “sacro suolo” del pratone nella località del Bergamasco, concluso dal leader del partito

Pubblicato il: 18/09/2022 – 10:25
Al raduno di Pontida c’è il gazebo della Calabria con la ‘nduja. E Salvini rilancia l’autonomia

PONTIDA (BERGAMO) Con l’odore delle salamelle e quello dell’erba ancora umida, Pontida accoglie i militanti leghisti che dopo la pausa forzata per la pandemia tornano sul “sacro suolo” del pratone teatro per la 34esima volta del raduno leghista. Ma ormai secessione e libertà per la Padania sono slogan che appartengono al passato: “Credo nell’Italia e nella Lega”, si legge sul palco che sovrasta il prato. A fianco il simbolo del partito, ormai solo Lega e non più Nord, “per Salvini premier”. A circondare il prato, i gazebo delle 20 regioni italiane, con i prodotti tipici dei territori: lo speck atesino, ma anche la ‘nduja calabrese, i taralli pugliesi e la pasta dalla Basilicata. Gazebo collocati più vicini al palco di quanto fosse necessario, come a “restringere” l’area a disposizione dei militanti, forse per essere sicuri di raggiungere l’effetto “pienone”. Mentre i pullman continuano a scaricare militanti, canzoni pop accompagnano l’attesa per l’inizio dell’evento: niente “Bella ciao”, ovviamente, ma hit italiane recenti e del passato: Dargen D’amico, “Maledetta primavera”, “Shakerando”, Vasco Rossi e Fedez, Lucio Battisti e Lorella Cuccarini, l’immancabile “Felicità” di Al Bano e Romina. Dall’organizzazione distribuiscono con impegno le bandiere col logo “Salvini premier”, qualcuno arriva invece con le bandiere di una volta: quelle delle regioni del Nord e del Sole delle Alpi, che campeggiano ancora all’ingresso del Paese. E si sente anche qualche coro per la “Padania libera”, con sullo sfondo il gazebo della Calabria con la ‘nduja appesa alla struttura.

L’intervento di Salvini

L’attesa ovviamente è stata tutta per l’intervento conclusivo di Matteo Salvini, che dal palco della Pontida ha rilanciato il tema dell’autonomia: “Ci sono tante bandiere oggi, le vedo qui davanti a me: c’è il leone di San Marco di fianco alle bandiere della Calabria, Toscana, Lombardia, Friuli, Trentino, Sicilia, Sardegna. Qua – ha sostenuto il leader della Lega – non c’è una regione contro l’altra, qui c’è l’Italia che sogna, che guarda avanti unita nel nome del lavoro, della famiglia e della bellezza e lasciamo agli altri i musi lunghi. Come hanno detto sindaci e governatori, l’autonomia da Nord a Sud premia. L’autonomia toglierà le maschere, toglierà gli alibi ai De Luca, agli Emiliano, ai chiacchieroni che lasciano in perenne emergenza la loro gente e dicono che è sempre colpa degli altri”, ha aggiunto. Ultimo must di Salvini: “Il ponte sullo stretto di Messina serve non solo alla Sicilia e alla Calabria, serve all’Italia”.

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