LAMEZIA TERME A Lamezia Terme Matteo Renzi, tanto nelle interviste quanto nell’atteso intervento di fronte a candidati e militanti, punta forte sulla realizzazione delle infrastrutture, di fatto il vero core business della proposta politica allestita dal Terzo Polo per le elezioni del 25 settembre. Il punto di partenza è costituito dal richiamo a quanto accaduto nelle Marche e alla cassa di espansione fuori Senigallia per il quello che il leader di Italia Viva definisce «torrentaccio» . «Quando ero presidente del Consiglio ci fu un’altra alluvione con 4 vittime, stanziammo più di 40 milioni per quell’opera, la prima cosa che ha fatto Giuseppe Conte è invece abolire Casa Italia e l’unità di missione, il più grande e lungimirante progetto di intervento di mitigazione del dissesto idrogeologico». Inevitabili i riferimenti ad alta velocità e Statale 106, più ampio con venature anche politiche il ragionamento di Renzi sul rigassificatore a Gioia Tauro: «Dal presidente Occhiuto ci divide una opinione diversa sulla politica, lui che è un bravo politico non penso possa giustificare a se stesso il fatto che abbia abbandonato Draghi per andare sulla Meloni. Detto questo – aggiunge Renzi – penso che Occhiuto faccia bene a candidare Gioia Tauro per il rigassificatore, cosi come credo faccia bene a valorizzare Gioia Tauro. Noi siamo con tutti i nostri amministratori disponibili a dare una mano ad Occhiuto, pensiamo che il governatore abbia sempre il diritto di avere l’aiuto delle istituzioni locali, specie il Presidente della Calabria. Ben venga il progetto sul rigassificatore a Gioia ma non deve essere in contrapposizione a Piombino, lì va fatto subito».
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