CATANZARO «In incontri pubblici sulla legalità ho sempre sostenuto che il primo momento in cui si effettua un contrasto effettivo alle mafie è quello di consentire alle fasce più deboli e povere un sostegno anche economico, evitando che la povertà si traduca in una sacca di reclutamento per le mafie, quindi il reddito di cittadinanza va anche in questa direzione». Così il magistrato antimafia Federico Cafiero De Raho, candidato capolista del Movimento 5 Stelle alla Camera in Calabria, oggi a Catanzaro per un incontro con gli attivisti pentastellati in vista delle elezioni.
«Il reddito di cittadinanza – esordisce De Raho – è uno strumento necessario, il nostro Paese non può non guardare alle fasce più povere ed emarginate, alle fasce più povere che hanno bisogno di un aiuto dallo Stato, d’altro è la stessa nostra Costituzione che vuole che tutti vengano sostenuti in modo da non subire violazioni alla propria dignità. Il reddito di cittadinanza, che è comunque finalizzato all’occupazione, è davvero un passo avanti di civiltà, di cultura, è l’attuazione del principio costituzionale di solidarietà. Il reddito di cittadinanza ha poi avuto un’importante attuazione, le critiche hanno riguardato l’incapacità dei Centri per l’impiego a svolgere i peri compiti e l’insufficienza dei navigator. Ecco, su questo ci saranno sicuramente ulteriori innovazioni e aggiornamenti affinché il reddito di cittadinanza sia davvero un sostegno per chi non ha mezzi di sostentamento per la propria famiglia e per raggiungere un’occupazione».
Ieri il leader di Iv Matteo Renzi, a Lamezia, ha “stuzzicato” De Raho dicendo che ha cambiato idea su reddito di cittadinanza e termovalorizzatori. «Non rispondo assolutamente nulla perché – commenta De Raho – il M5S va avanti con un proprio programma e con la diffusione delle proprie idee, legate a dei valori. È l’unico partito politico che porta avanti al lotta alle mafie, alla corruzione e all’evasione fiscale, e quindi è proiettato verso un futuro nel quale ancora una volta tenderà di dare il massimo contributo possibile al cambiamento e al miglioramento. E vedo che il M5S è l’unico che interpreta bene la Costituzione a differenza di altri. Quanto al reddito di cittadinanza, è certo che il reddito di cittadinanza è uno strumento per superare la povertà: da sempre, parlando con gli utenti o nei convegni pubblici o in incontri pubblici, ho parlato dell’esigenza di sostenere le fasce deboli e disagiate che hanno bisogno di aiuto. Ho sempre sostenuto che il dovere di solidarietà su ciascuno di noi, e il reddito di cittadinanza – rileva il candidato M5S alla Camera in Calabria – risponde appunto a questo. In incontri pubblici sulla legalità ho sempre sostenuto che il primo momento in cui si effettua un contrasto effettivo alle mafie è quello di consentire alle fasce più deboli e povere un sostegno anche economico, evitando che la povertà si traduca in una sacca di reclutamento per le mafie, quindi il reddito di cittadinanza va anche in questa direzione. Certo, non significa assistenzialismo senza tempo e senza fine, bisogna finalizzarlo al lavoro, bisogna intervenire sui Centri per l’impiego. Ricordo che il M5S anche su questo ha destinato un miliardo per rafforzare i Centri».
Secondo De Raho inoltre «nessuno parla di lotta alla mafia, eppure questo dovrebbe essere una priorità. Oggi in alcune regioni, non solo al Sud, le mafie e la ‘ndrangheta in particolare rappresentano una zavorra, un ostacolo al progresso e alla libertà, spesso riescono a condizionare il voto e i territori, soprattutto sul piano economico, e questo è gravissimo perché la nostra Costituzione prevede che l’iniziativa economia sia libera. Quando vengo in Calabria, alla quale sono particolarmente legato, vedo la bellezza delle coste, del mare, dei mondi, c’è tanta voglia di lavorare, i calabresi dovunque vanno in Italia raggiungono traguardi straordinari, ma qui invece la Calabria non riesce a svilupparsi come dovrebbe, subendo condizionamenti. La mia candidatura è finalizzata a questo, a dare piena voce alla gente contro la zavorra ‘ndrangheta, dando soprattutto un messaggio alla politica. E dvvero vorrei che la Calabria riuscisse a essere una delle prime regioni d’Italia». Così poi De Raho replica al leale di Italia Sovrana e Popolare Ingroia, secondo cui il M5S non ha le carte in regola in tema di antimafia avevano sostenuto la riforma Cartabia: «La riforma Cartabia – afferma il candidato M5S – ha degli aspetti positivi, come la semplificazione delle notifiche o il processo telematico, ma ci sono diversi aspetti su cui il M5S è tornato e tornerà e sono ben evidenziati nel programma, soprattutto con riguardo alla improcedibilità, che il M5S ha tentato di far modificare laddove in materia di mafie e corruzione si è tentato di escludere l’improcedibilità. Il M5S da subito – conclude De Raho – ha assunto una posizione finalizzata a sottolineare l’importanza che la giustizia si esprimesse sentenze all’esito del processo e non attraverso l’improcedibilità e quindi una definizione legata solo al decorso del tempo». (c. a.)
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