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«In arrivo i primi 54 medici da Cuba. Ora iper-remunerazioni e maxi concorso»

Il commissario straordinario di “Azienda Zero” Profiti: «La macchina sanitaria sta ripartendo. Ora tamponiamo l’emergenza, presto nuovi provvedimenti. Ecco quali»

Pubblicato il: 19/09/2022 – 16:01
«In arrivo i primi 54 medici da Cuba. Ora iper-remunerazioni e maxi concorso»

ROMA «La macchina della sanità calabrese si sta rimettendo in moto. C’è voluto tempo, ma lo stiamo facendo grazie a misure contingentali e di emergenza, come l’arrivo dei medici cubani (i primi 54 a giorni saranno qui), e a provvedimenti sul personale che invece puntano al medio e lungo termine». Così Giuseppe Profiti, commissario straordinario di “Azienda Zero”, la nuova struttura che accentrerà su di sé il governo della sanità della Regione Calabria, fa il punto della situazione con l’Adnkronos Salute. Sull’arrivo degli specialisti da Cuba, «si stanno espletando le ultime formalità» ma «arriverà a giorni il primo gruppo». In totale saranno 500 i camici bianchi cubani a lavorare in Calabria.

I progetti: iper-remunerazioni per l’emergenza-urgenza e maxi concorso

Ma Profiti traccia i prossimi provvedimenti che puntano a cambiare la cronica carenza di specialisti in Medicina della Calabria. «Puntiamo a incentivare il personale già presente nella Regione, con iper-remunerazioni nell’emergenza-urgenza, poi ci sarà un maxi concorso per medici che offrirà contratti a tempo indeterminato – evidenzia il manager – Vogliamo anche stabilizzare chi lavora nella nostra sanità mettendo fine anche al precariato. Stiamo rimettendo in moto la macchina, ci vuole tempo ma il nostro obiettivo è farla camminare spedita».
«Non dimentichiamo che siamo andati a dormire pensando che il fabbisogno di medici fosse di un certo numero – ricorda Profiti – e ci siamo svegliati con il Covid e abbiamo visto che ne serviva il doppio o il triplo».

«Dobbiamo invertire il flusso. I bravi medici devono rimanere qui»

Il rilancio del sistema sanitario calabrese passa anche dalla valorizzazione dei giovani laureati nelle università della Regione. «Dobbiamo invertire il flusso, per anni sono stati formati bravi medici che andavano poi a lavorare al Nord – suggerisce – Ora dobbiamo creare le condizioni economiche per tenerli qui, offrire una posizione professionale e le strutture per lavorare al meglio. Tutto questo ribadendo che il metodo sarà quello della meritocrazia».

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