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la cerimonia

Unical, il sogno realizzato di Andreatta. L’Ateneo compie 50 anni

Si apre l’anno accademico. Ospite il premio Nobel Giorgio Parisi. Il rettore Leone: «Più di 100mila giovani calabresi si sono laureati all’Unical»

Pubblicato il: 19/09/2022 – 11:38
di Fabio Benincasa
Unical, il sogno realizzato di Andreatta. L’Ateneo compie 50 anni

RENDE Il sogno di Beniamino Andreatta diventato realtà. L’Università della Calabria avviava i corsi nell’autunno del 1972. Oggi, il campus più grande d’Italia compie 50 anni. Duecento ettari immersi nel verde, insieme ad aule e a 120 laboratori, oltre 2.500 posti letto, 5 mense, due teatri, due cinema, due anfiteatri, il sistema bibliotecario più grande del Sud Italia, l’orto botanico e i musei, un Centro sportivo, il Centro sanitario, un polo d’infanzia, un incubatore di startup innovative, un Polo tecnologico che si sviluppa intorno a una innovativa sorgente a raggi X. Ed è un’università che, dal profondo Sud Italia, non rinuncia alla sua vocazione internazionale e al suo protagonismo oltre i confini nazionali, come testimoniano le oltre 5.000 domande di iscrizione da studenti provenienti dall’estero, i tanti progetti vinti, i risultati eccellenti ottenuti in bandi competitivi, le posizioni di rilievo guadagnate dalle classifiche.

La cerimonia

Per celebrare l’anniversario e gli obiettivi raggiunti, l’Università della Calabria apre l’anno accademico 2022/2023 con una giornata speciale, con ospite d’onore – in collegamento – il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi. Questa sera, invece, è atteso il concerto del musicista Goran Bregovic. «Più di 100 mila giovani calabresi si sono laureati all’Unical, oggi costituiscono la classe dirigente della Regione realizzando come era nei sogni dei padri fondatori secondo i quali l’unità della Calabria aveva come obiettivo primario la formazione della futura classe dirigente», sottolinea il Magnifico Rettore dell’Unical Nicola Leone. «Oggi gran parte degli insegnanti e dei dirigenti, sono laureati Unical, io stesso ho conseguito la laurea nel nostro Ateneo così come ha fatto il nostro presidente della Regione, Roberto Occhiuto». Sul ruolo dell’Unical, il rettore precisa: «L’Unical da sola non basta, lo sviluppo socio-economico della Regione necessita del ruolo della politica ed ovviamente dalla realizzazione di infrastrutture per i trasporti per i servizi, da un sistema sanitario efficiente». Ora c’è una grande opportunità, quella dei fondi del Pnrr. «L’Unical, solo nel 2022, ha già vinto bandi per più di 100 milioni di euro», continua Leone. Che aggiunge: .«Tra gli obiettivi strategici, ci siamo posti quello di garantire la copertura del 100% delle borse di studio, è un Ateneo che ora si rivolge anche e soprattutto alle classi più deboli», con una impronta decisamente internazionale. «Noi abbiamo ben 10 lauree magistrali erogate in lingua inglese, lauree magistrali internazionali che hanno ricevuto più di 5000 domande realizzando un altro sogno di Andreatta che immaginava un Ateneo punto di riferimento, non solo per la Calabria, ma anche per tanti studenti provenienti da nazioni di tutto il mondo». «Guardiamo particolarmente al Mediterraneo – aggiunge – che costituisce un grande bacino da cui attingere e mostra interesse verso le nostre attività. L’Università non deve essere provinciale ma deve poter guardare avanti e al futuro. A tal proposito abbiamo da poco anche attivato una call aperta agli scienziati di tutto il mondo per tastare la loro disponibilità a collaborare con l’Unical. Posso dire che abbiamo ricevuto attestazioni molto lusinghiere».

Il ruolo del Cnr

Alla celebrazione ha preso parte anche Maria Chiara Carrozza, Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche. «Il CNR – che si sta avviando a celebrare il proprio centenario – vanta una presenza capillare sul territorio: 227 sedi in tutta Italia, capaci di creare una grande tessuto connettivo della ricerca tra i territori, le università e gli enti di ricerca: una grande rete scientifica integrata che costituisce un patrimonio inestimabile per il paese. La distribuzione capillare del CNR consente una presenza ed una rappresentanza territoriale sistematica, in cui il CNR funziona da antenna e da riferimento per le amministrazioni locali e le agenzie dello Stato, realizzando servizi di importanza fondamentale come, per esempio, avviene in campo epidemiologico, di monitoraggio e controllo ambientale, e in tanti altri settori della pubblica amministrazione. Il CNR ha anche all’attivo una forte e stretta collaborazione con il mondo produttivo, avendo in comune con imprese laboratori di ricerca, sviluppo ed innovazione, per contribuire alla valorizzazione e alla traslazione dei risultati della ricerca di base. La missione del CNR è, e resterà sempre, perseguire l’eccellenza scientifica, la leadership industriale e l’innovazione sociale del paese, e più in generale dell’umanità.  In questo senso la collaborazione con il sistema di istruzione superiore e universitario è fondamentale. Deve e dovrà essere profonda e integrata per rappresentare una risposta ‘di sistema’ alle domande scientifiche ed alle esigenze della società».

«Unical ha un ruolo importante per i giovani»

Prima del premio Nobel Parisi, ha preso la parola Antonio Uricchio, Presidente Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca. «Come ebbe a dire Albert Einstein, nel  Discorso all’Università ebraica di Gerusalemme, l’Università è una cosa viva,  una casa dove apprendere e insegnare liberamente, dove lavorare felicemente e fraternamente. Se ciò è vero per tutte le Università , lo è ancora di più per l’Università della Calabria  per l’entusiasmo naturale dei giovani  che la popolano, per le  competenze che le animano ed allo stesso tempo  per le difficoltà  del territorio su cui essa insiste. “Un piccolo mondo, come osservato da Aldo Moro “nel quale quello grande completamente si riflette… nel quale “si vive compiutamente la vita, si soffre si spera, si lavora, si fantastica, si crede” e che riprendendo le parole di Andreatta  “vive nel presente e che per la sua parte di ricerca, di invenzione intellettuale, di progettazione del futuro, vive proiettata in avanti». «Una vera e propria sfida epocale che, pur tra i tanti ostacoli, può dirsi in larga parte vinta; una comunità  pulsante,  aperta al mondo e capace  di generare valore nella scienza ed allo stesso tempo valore sociale. Una sfida che non si esaurisce, pur con i successi e meriti riconosciuti anche attraverso le attività valutative dell’Agenzia che ho l’onore si presiedere.  Come è purtroppo noto, i dati educativi come quelli occupazionali, già negativi del Mezzogiorno, toccano  punte ancora più alte  proprio in Calabria. Occorre quindi che l’Università interpreti come e ancor più del passato il proprio ruolo di attrazione per i giovani e per le imprese, cogliendo le tante opportunità  che i grandi cambiamenti del presente e del futuro offrono (penso alle tecnologie digitali e alle intelligenze artificiali, temi su cui Unical appresenta una eccellenza come anche quelle ambientali e  di governo del territorio, vere e proprie emergenze locale e globale),  adeguatamente sostenuta dalle istituzioni nel puntare su produttività e innovazione».  

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