RENDE «Di lotta alla ndrangheta non parla nessuno». Federico Cafiero de Raho non usa mezzi termini e bolla come sterile la campagna elettorale delle altre forze politiche. Candidato alla Camera con il Movimento Cinquestelle, l’ex procuratore di Reggio Calabria ritiene cruciale il tema giustizia. Oggi a Rende, l’incontro con gli attivisti del Movimento insieme ad Anna Laura Orrico, candidata al Collegio Uninominale Cosenza.
«La presenza della ‘ndrangheta è preoccupante così come saperla interessata al nostro territorio e a quello calabrese, dove continua a controllare i vari comuni. Uno dei miei obiettivi è tutelare le imprese moltiplicando i controlli e per quanto riguarda il Pnrr prevedere anche delle figure che possono consentire all’impresa di effettuare delle segnalazioni senza esporsi in prima persona ma ottenendo il supporto delle associazioni di categoria», sostiene De Raho. Che rincara la dose sull’assenza della lotta alla mafia nelle settimane di campagna elettorale riempite di comizi e appelli. «Il silenzio è uno dei pilastri della criminalità organizzata calabrese e dobbiamo rispondere parlando al territorio di occupazione e sostegno alle fasce deboli. Ci sono cinque milioni di poveri, in Italia e tutti si dimenticano di questo drammatico dato. Ecco perché il reddito di cittadinanza va difeso».
Il Movimento Cinquestelle ha nel suo programma un punto dedicato alla scuola. «Dobbiamo pensare ad una scuola che sia realmente formativa, sin dalle elementari gli alunni possono e devono essere accompagnati da psicologi che consentano ai può giovani di cominciare ad affrontare i piccoli problemi di vita». Ma per tutelare i giovani è importante anche creare delle barriere strutturate in grado di filtrare i contenuti presenti in rete. Che comunque deve essere accessibile a tutti. «E ovviamente una maggiore copertura del web, con una rete che sia capace di raggiungere tutti i territori». De Raho poi aggiunge un ulteriore dettaglio sulla formazione scolastica, annunciando uno dei cavalli di battaglia dei Cinquestelle, una scuola dedicata ai futuri artigiani. «In Calabria l’artigianato è uno dei pilastri dell’economia e possiamo dare impulso ad un settore che da una parte garantirebbe lavoro e dall’altra permetterebbe di sviluppare un’economia in grado di guardare anche oltre i confini nazionali, attraverso le esportazioni».
«Ricordo – aggiunge De Raho – la mia attività in Calabria dove ricevevo in ufficio i cittadini desiderosi di avere un contatto con chi assicura la giustizia. I nostri sforzi devono essere indirizzati al raggiungimento delle imprese, degli studenti, dei singoli cittadini desiderosi di acquisire fiducia nelle istituzioni».
«Credo che i cittadini al di là della propaganda che viene fatta dalle altre forze politiche abbiano iniziato a valutare il lavoro che il Movimento 5 Stelle ha fatto impedendo la realizzazione dell’Autonomia differenziata. Inoltre abbiamo lavorato sulla giustizia sociale», dice Anna Laura Orrico al Corriere della Calabria. Come De Raho, Orrico si sofferma sul tema legato alla lotta alla criminalità calabrese. «La ‘ndrangheta è una cappa che impedisce lo sviluppo di questo territorio. Noi abbiamo dimostrato di poterla e volerla combattere con i fatti, approvando la legge anticorruzione. Che ha fatto balzare l’Italia ai primi posti in Europa. Non dimentichiamo che la Calabria conta il maggior numero di comuni commissariati». Ma legalità per Orrico vuol dire anche «evitare il “familismo amorale” che alcune forze politiche continuano a perpetrare nella nostra terra riproponendo per generazioni sempre gli stessi nomi o cognomi. Il figlio di, il fratello di, il parente di. Circostanza che diminuisce l’agibilità democratica in Calabria chiudendo le stanze della politica al cerchio magico dei soliti noti». (redazione@corrierecal.it)
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