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Sul voto l’incognita della tenuta di Forza Italia

Le incognite sulle Politiche. I rapporti di forza nel centrodestra. La verifica sull’attività del governo Occhiuto. I dossier affrontati in un anno intenso… chiuso con l’arrivo di Tommaso

Pubblicato il: 22/09/2022 – 13:36
Sul voto l’incognita della tenuta di Forza Italia

CATANZARO Un voto che è anche un tagliando, per il governo regionale e per Forza Italia, la cui tenuta dirà molto sul futuro dell’esecutivo di Roberto Occhiuto, stretto tra l’urgenza di un risultato (forzista) positivo e le spinte degli alleati. Non è un mistero: ci si aspetta un exploit di Fratelli d’Italia e ci si interroga sulla performance della Lega, dopo fibrillazioni interne e sondaggi non troppo rassicuranti per il Carroccio. In mezzo c’è il partito del governatore e un passaggio politico divenuto verifica per quando fatto finora.

Un anno di dossier e il claim “Tolleranza Zero”

Dalla riorganizzazione della burocrazia regionale alla sanità, dalle infrastrutture all’ambiente, praticamente non c’è stato dossier che Occhiuto non abbia affrontato in questo anno sicuramente intenso, che il governatore ha attraversato di petto e in alcuni casi a muso duro (il suo claim è diventato “tolleranza zero”), inaugurando una stagione di riforme – evidenziano tutti gli osservatori – con rapidità di esecuzione, pragmatismo, e decisionismo, anche a costo di adottare scelte impopolari e provocare aspre polemiche. Fin da subito, in verità: il tempo di insediarsi al decimo piano della Cittadella (il 29 ottobre dello scorso anno), e di nominare la sua Giunta (il 9 novembre) e Occhiuto, nel frattempo (il 4 novembre) nominato commissario della sanità calabrese dal governo, già lascia la sua prima impronta: la riorganizzazione della macchina amministrativa e burocratica della Regione, con un regolamento datato 8 novembre nel quale imprime un assetto più snello ai Dipartimenti (che avranno come riferimento il presidente e un solo assessore) per evitare cortocircuiti organizzativi e semplificare e velocizzare l’azione della dirigenza e del personale (a distanza di qualche mese arriverà anche la “stretta” sulle oscure e misteriose strutture ausiliare della Giunta, in passato zavorre di clientela e di spese incontrollate). E poi, con la sua amministrazione si rileva anche il via libera ai concorsi per nuove assunzioni, in particolare quelli nei Centri per l’impiego, finora al palo in Calabria.

La sfida delle sfide: una sanità “normale”

Ma Occhiuto non si limita agli affari “domestici” della Regione. Sul suo tavolo la madre di tutte le emergenze della Calabria: la sanità. Da commissario nominato anche grazie alle sue indubbie relazioni romane, Occhiuto si caratterizza fin da subito per una guida indubbiamente forte e decisa, cancellando il senso di impalpabilità lasciato da (quasi) tutti i suoi predecessori. Al Tavolo Adduce, il tavolo di verifica interministeriale storicamente “bagno di sangue” per la nostra sanità, cambia il paradigma della Calabria, che per la prima volta – metà maggio scorso – si presenta con un esercizio finanziario chiuso in attivo (145 milioni per il 2021). Nel frattempo, Occhiuto – a fine 2021 – rilancia la campagna vaccinale anti Covid che si era arenata prima del suo arrivo, rivoluziona la governance del settore creando “Azienda Zero” (anche se questo nuovo ente ancora non è pienamente operativo), pubblica i primi bandi Pnrr per la realizzazione degli ospedali di comunità e delle case di comunità, avvia – forte anche di una sinergia con la Guardia di Finanza – la ricognizione del debito (che dovrebbe essere quantificato entro la fine dell’anno), realizza un migliore coordinamento con le aziende sanitarie e ospedaliere. Resta ancora da definire l’annoso capitolo della grave carenza del personale sanitario in Calabria, emergenza che Occhiuto sta provando a risolvere spingendo sui concorsi per le nuove assunzioni. E infine adottando la soluzione “tampone” dell’accordo con una società statale legata al governo di Cuba per l’invio di medici caraibici in Calabria a seconda delle esigenze e in attesa dell’espletamento dei concorsi): una soluzione che ha attirato forti critiche e polemiche durissime, ma che Occhiuto non solo non ha rivisto ma ha ulteriormente rilanciato.

Sacal, dalle «strane manovre» al ritorno alla Regione

La sanità è uno dei primi dossier che Occhiuto ha aperto ma non è il primo in ordine di tempo. A distanza di pochi giorni dal suo insediamento, il 12 novembre 2021, Occhiuto denuncia «strane procedure» per regalare al socio privato la maggioranza del pacchetto azionario di Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi, scoprendo che la Regione era rimasta solo con una minima parte delle quote. Da quel giorno il governatore imbastisce una lunga, complicata e anche astiosa trattativa con il socio privato, trattative che troveranno il loro epilogo il 23 marzo, quando Sacal tornerà definitivamente e formalmente sotto il controllo pubblico (tra quote dell’ente e quote di Fincalabra la Regione controlla oggi oltre il 61% di Sacal): un percorso completato con la nomina alla guida della Sacal di un manager di provata esperienza e competenza quale Marco Franchini.

Il soccorso alle Terme

Lo stesso percorso in pratica Occhiuto lo segue anche su un’altra emergenza che all’improvviso si profila sulla sua scrivania: la crisi delle Terme Luigiane, gli storici stabilimenti sul Tirreno cosentino, chiusi e a rischio chiusura definitiva. A fine marzo il governatore annuncia che la Regione è disponibile ad acquisire le Terme Luigiane investendo Fincalabra del compito di intavolare una trattativa con la società di gestione. Trattativa che si concretizzerà il 28 luglio con la riapertura delle Terme e con la gestione operativa affidata a Terme Sibaritide sulla scorta di un contratto di fitto di ramo d’azienda stipulato il 13 luglio scorso con Sateca spa, proprietaria delle strutture: a sovrintendere il tutto una nuova legge regionale, la 16 del 2022, che prepara il terreno alla creazione di una rete di tutte le terme calabresi.

Depurazione, Authority e termovalorizzatore: i fronti aperti sull’ambiente

È proprio sul piano legislativo che Occhiuto punta a incardinare le sue riforme, dopo aver toccato con mano le problematiche sul tappeto, tante e gravi. Come quella ambientale, in tutta la sua complessità, rispetto alla quale Occhiuto lancia fin da subito dopo il suo insediamento, a novembre, la campagna “tolleranza zero”, fondata su controlli capillari basati sulle moderne tecnologiche come i droni. “Tolleranza zero” anzitutto sul tema della maladepurazione, contro la quale il governatore anzitutto allestisce una task force siglando una stretta collaborazione con la stazione zoologia Anton Dohrn e con alcune Procure e con le forze dell’ordine: il “giro di vite” arriva con le due operazioni “Deep” e “Deep 2” con cui i carabinieri svelano e reprimono numerose attività illecite sul Tirreno. Inoltre, Occhiuto non fa sconti e “commissaria” – a metà giugno – quei Comuni e quelle società di gestione la cui inadempienza in passato si è trasformata puntualmente in mare sporco e fuga dei turisti, investendo poi ingenti risorse per l’adeguamento e l’ammodernamento degli impianti e delle pompe di sollevamento. Una strategia a medio e lungo termine, quella impostata da Occhiuto, che confida di risolvere il problema depurazione entro i prossimi 3 anni, anche se – ha dichiarato più volte – «per il 40% qualcosa già è cambiato in meglio». “Tolleranza zero” anche in tema di rifiuti e di acqua, che Occhiuto ha “rivoluzionato” a fine marzo con il disegno di legge che ha istituito un unico ambito regionale creando la “Authority Rifiuti e risorse idriche della Calabria”, affidata alle mani esperte del commissario Bruno Gualtieri. Nel frattempo, in attesa che la nuova governance dispieghi a sua azione, Occhiuto sta spingendo sul raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro, nonostante la forte resistenza degli amministratori della Piana gioiese. E infine, la novità nel settore acqua, con Occhiuto che “smantella” l’Autorità idrica-Aic, colpevole di aver perso un cospicuo finanziamento Pnrr e rilancia la Sorical, chiudendo una liquidazione infinita e “cacciando” dalla società di gestione dell’acqua calabrese il socio privato, la multinazionale Veolia, le cui quote erano finite sotto pignoramento di un fondo governativo tedesco: lo scorso 10 agosto la Sorical è diventata totalmente pubblica, di proprietà della Regione Calabria.

Altra “tolleranza zero”: la lotta agli incendi

Ma l’ambiente significa anche tutela dell’immenso patrimonio naturale e forestale della regione, un tema estremamente avvertito soprattutto dopo l'”annus horribilis” del 2021, con la Calabria letteralmente devastata dagli incendi. Anche qui Occhiuto lancia la campagna “tolleranza zero”, anzitutto spingendo per accelerare i tempi di approvazione del piano regionale antincendio (l’ok in Giunta avviene a fine aprile) e poi mettendo in campo una poderosa macchina di prevenzione e di contrasto nella quale vengono coinvolti Calabria Verde, vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile e volontari: a luglio e ad agosto i droni della Regione sorvolano tutto il territorio e beccano parecchi piromani in azione, e a consuntivo un Occhiuto soddisfatto rimarcherà il dato della riduzione dei roghi del 47% rispetto all’estate scorsa.

L’idea del rigassificatore per uscire dall’ombra (energetica) di Putin

Ma le sfide per Occhiuto in questo (quasi) anno di governo della Regione abbraccianoanche un fronte molto più ampio, nel quale il governatore spende anche la sua capacità di relazionarsi con i livelli politici e istituzionali nazionali. Il pressing di Occhiuto porta a esempio il governo Draghi a inserire nel Def Infrastrutture 3 miliardi per la Statale 106, anche se il presidente della Regione invoca per questa arteria una legge di finanziamento pluriennale com’è per l’Alta velocità, e inoltre rimette al centro del dibattito il tema del rilancio del Porto di Gioia Tauro e della Zes. Un tema su cui Occhiuto sta fortemente insistendo, e anche da prima che scoppiasse l’attuale emergenza energetica, evidenziando il ruolo “strategico” dell’area gioiese nello scacchiere internazionale e nel Mediterranee e soprattutto l’importanza del progetto del rigassificatore, progetto che il governatore ha ripreso dopo che era stato accantonato nei cassetti della Regione e del Mims. Nelle valutazioni del presidente della Regione il rigassificatore di Gioia Tauro aiuterebbe l’Italia ad acquisire autosufficienza energetica e inoltre si legherebbe alla realizzazione di una piastra del freddo che potrebbe fare della Calabria un distretto europeo dell’agroindustria: il governo Draghi finora è stato molto più che tiepido, ma dopo il voto di domenica il tema potrebbe diventare ancora più stringente.

… e alla fine del primo anno arriva Tommaso

È, questo della prospettiva del rigassificatore, un altro dei tanti motivi per cui il voto delle Politiche di domenica riveste una notevole importanza per la Calabria e rappresenta un banco di prova per il governatore Occhiuto. Che tuttavia – un po’ di sana ironia per finire – ha già un gran bel motivo per sorridere; la nascita del piccolo Tommaso, dato alla luce pochi giorni fa dalla compagna di Occhiuto, Matilde Siracusano. È il terzo figlio del governatore, già papà di due figli ai quali Occhiuto è legatissimo. (c. a.)

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