CATANZARO «Ho capito che i catanzaresi tengono al loro ateneo. È una bella cosa che ci tengano. Ogni tanto ci sono stati attriti tra l’ateneo e la popolazione catanzarese e questo invece non deve esserci». Così, a margine dell’inaugurazione della Pediatria universitaria al “Mater Domini”, il Rettore dell’università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, ha commentato la mobilitazione-manifestazione di ieri a Catanzaro per dire no alla ventilata attivazione di una seconda Facoltà di Medicina in Calabria (segnatamente a Cosenza) oltre quella già attivata da anni all’Umg. «Noi – ha proseguito De Sarro – lavoriamo per i giovani in senso lato. La nostra è l’università di Catanzaro ma ospita tanti ragazzi da tutta Italia e anche ragazzi stranieri, per questo noi dobbiamo mostrare la parte migliore di Catanzaro. Quindi – ha proseguito il Rettore dell’ateneo catanzarese – ben vengano questi ragazzi perché almeno conoscono una realtà calabrese differente da quella che troviamo ogni tanto sui giornali».
De Sarro ha poi annunciato che parteciperà al Consiglio comunale “aperto” di Catanzaro a sostegno del no a una seconda Facoltà di Medicina in Calabria, osservando inoltre che «Catanzaro ha contribuito alla nascita di un corso di laurea in Medicina con particolari caratteristiche. Senza Catanzaro quel corso di laurea non poteva nascere perché per attivare un corso di laurea è necessario avere strutture didattiche pertinenti che, ahimé, per ora abbiamo solo noi. Di questo devo ringraziare il ministero dell’Università che ci ha permesso di creare questa struttura per la didattica universitaria. Le polemiche ci sono e ci saranno sempre. Ci sono delle rivalità campanilistiche tra noi e Cosenza ma io da docente universitario devo occuparmi della formazione degli studenti. Per fare un buon medico – ha sostenuto ancora il Rettore dell’Università di Catanzaro – non bastano 6 anni, ne servono almeno 11 per prendere una specialità in un ambiente consono».
Inoltre, il Rettore ha spiegato il perché della sua assenza alle celebrazioni per i 50 anni dell’Unical di Rende-Cosenza: «Sono stato male durante la notte e naturalmente di notte non potevo chiamare nessuno per andare a Cosenza. Si sarebbe potuto comunque notare che mancava anche qualche ex rettore di Cosenza. Probabilmente – ha concluso De Sarro – la mia assenza è stata l’unica cosa che poteva essere notata. Perché Catanzaro è sempre stata vicina a Cosenza, il contrario forse no…?». (redazione@corrierecal.it)
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