MILANO «Dico non solamente che le infiltrazioni mafiose ci sono. Questo è un momento storico che, per quanto difficile, vede arrivare su Milano tanti interessi e tanti soldi, e devi essere anche più attento». L’allarme sugli appetiti della criminalità organizzata, ingolosita dai denari delle grandi opere, lo ha lanciato – secondo quanto riporta Repubblica – il sindaco Beppe Sala dall’auditorium del Pime. E il primo pensiero di Sala – e non soltanto suo, visti gli allarmi lanciati dalla magistratura nei mesi scorsi – va alla’ ndrangheta. Anche perché lo spunto era la presentazione di “All’inferno e ritorno”, libro del giornalista Matteo Zilocchi, storia criminale tutta milanese sul potere d’attrazione dei clan calabresi.
«Sono preoccupato – ha proseguito il sindaco – perché in questo momento succedono due cose che stanno ai due estremi ma associate diventano pericolose per la tenuta sociale. Stanno arrivando tanti soldi, il Pnrr e i grandissimi investimenti immobiliari a Milano: ci sono progetti già presentati e in gran parte approvati per una decina di miliardi, e questi soldi attraggono il malaffare, attraggono chi sulla capacità di infiltrarsi prospera. E l’altro fattore è questa crisi violenta che può indurre più facilmente la ‘ndrangheta, la mafia e la camorra ad assoldare giovane manovalanza». Le parole dei clan non sono nuove ma il loro richiamo si tinge di pericoli: «Ti garantisco io, pago io, stai con me, sei uno della famiglia. Quindi, se guardiamo ad altri indicatori, per la città è un momento di grande successo, e in fondo lo è. Ma è anche un momento foriero di grandi rischi».
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