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Corigliano-Rossano, imprenditore assolto dall’accusa di lesioni aggravate

Il tribunale di Castrovillari accoglie le tesi del difensore dell’uomo, patron di un noto gruppo con vari interessi

Pubblicato il: 25/09/2022 – 10:50
Corigliano-Rossano, imprenditore assolto dall’accusa di lesioni aggravate

CORIGLIANO-ROSSANO “Una vicenda kafkiana, tanto paradossale, quanto assurda si è risolta positivamente, per V.S. un noto imprenditore e patron di un gruppo che tratta interessi diversi, con un occhio sempre attento alle attività di beneficienza e al sociale. L’uomo da vittima di estorsione si è trovato imputato per lesioni aggravate, violenza privata, minacce e diffamazione. All’esito del processo il Tribunale di Castrovillari accogliendo la richiesta formulata dal difensore, avvocato Ettore Zagarese, lo ha assolto per insussistenza dei fatti”. Lo riporta una nota. “La storia – si legge poi nella nota – risale a qualche anno fa quando l’imprenditore si vedeva costretto a sporgere quattro denunce in cinque giorni perché vessato dalle continue richieste di denaro da parte di una persona, denaro che, se non puntualmente consegnato, scatenava la sua ira con reazioni scomposte, minacce di morte e ripetuti danneggiamenti ai beni aziendali. Nel mentre l’imprenditore vessato attendeva la trattazione dei processi giudiziari relativi alle sue denunce la vicenda assumeva toni da farsa per cui da denunciante si scopriva, sgomento e allibito, sotto processo perché nel frangente era stato denunciato dal presunto estortore. Il processo si è articolato in una lunga istruttoria con l’audizione di diversi testimoni e l’acquisizione di una grossa mole di documenti. Al termine dell’istruttoria il Pm chiedeva la condanna dell’imprenditore a nove mesi di reclusione. Di diverso avviso l’avvocato difensore, Ettore Zagarese, che – conclude la nota – a dimostrato come l’accusa mossa all’imprenditore fosse falsa, tanto da chiedere al termine dell’arringa la trasmissione degli atti alla Procura perché proceda contro il denunciante per il relato di falsa testimonianza, chiedendo e ottenendo dal giudice l’assoluzione del proprio assistito”.

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