LAMEZIA TERME Lady B era blindatissima ma ha comunque trovato il modo di vincere il proprio collegio in Sicilia, Giuseppe Galati ha lottato in Emilia Romagna ma non ha espugnato il fortino del centrosinistra per soli 2mila voti, Giusy Versace aveva davanti a sé una sfida impossibile ed è uscita sconfitta nonostante un buon 9,7% nel collegio uninominale Lombardia 1 al Senato. Corrono su binari divergenti le storie dei calabresi candidati fuori regione. Bilancio parziale: soltanto Marta Fascina sarà parlamentare tra i candidati calabresi collocati fuori dalla regione negli uninominali. Spera, invece, Maria Grazia Frijia, originaria di Curinga e candidata nel collegio plurinominale a La Spezia per Fratelli d’Italia al secondo dopo Matteo Rosso. In quel collegio Fratelli d’Italia ha preso il 26,50, Lega e Forza Italia circa l’8%. Numeri che autorizzano ottimismo, ma per fare i conti bisognerà attendere l’esito dello spoglio.
La compagna del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ce l’ha fatta. Candidata alla Camera nel collegio uninominale di Marsala con il centrodestra, è stata certa dell’elezione già nella mattinata di lunedì, quando era avanti con il 36,2% e quasi 55 mila preferenze. Un vantaggio solido, dunque, sulla sua diretta competitrice, Vita Martinciglio del M5s, al 27,39%. Fascina è calabrese soltanto di origine; nata in provincia di Reggio Calabria, è cresciuta a Portici, popoloso centro alle porte di Napoli dove la famiglia si è trasferita.
La quasi signora Berlusconi è accolta a braccia aperte in Sicilia da Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale forzista: «Sono contento che Berlusconi abbia deciso di candidare Marta Fascina qui in Sicilia, vuol dire che si fida di noi».
È andata male, invece, la partita di Galati, già parlamentare e sottosegretario. Lametino di origine, a Carpi, nuova tappa di una lunga carriera politica sempre gravitante tra il centro e il centrodestra. L’esponente di “Noi moderati” correva in un collegio complicato, nel quale tuttavia le speranze di farcela non erano poche. Il candidato del centrosinistra, il dem Andrea De Maria, viene rieletto alla Camera con il 37,82%, pari a 89.752 voti, contro il 36,98% dell’avversario di Galati, che si ferma a 87.769 voti, 1.983 in meno di De Maria. Seguono Mattia Veronesi dei 5 Stelle, al 10,54% con 25.010 voti, e Giampiero Veronesi del Terzo polo all’8,06% (19.122 voti). In un post, De Maria fa capire che il successo era tutt’altro che scontato, visto il boom nazionale del centrodestra, ed evidenzia: «Voglio ringraziare di cuore chi è stato al mio fianco in una sfida molto difficile. Il Collegio uninominale dove ero candidato, con questi dati a livello nazionale, era considerato perso. Invece abbiamo vinto, grazie all’impegno appassionato di tante e di tanti. Ora la mia prima responsabilità sarà, come ho sempre detto, portare in Parlamento le priorità e le problematiche del territorio che sarò chiamato a rappresentare. Credo che il Partito democratico ora debba ragionare seriamente di un risultato così difficile – avvisa De Maria – e di come affrontare la fase politica che si è aperta con il voto di ieri». (redazione@corrierecal.it)
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