CATANZARO Alla fine la Lega dovrà ringraziare i sondaggi e il buon cuore (oltre che la buona performance) dei propri alleati. Con un consenso in caduta libera (meno del 6% in regione nei collegi proporzionali di Camera e Senato), il Carroccio riesce comunque a eleggere due parlamentari. Sono il deputato confermato Domenico Furgiuele (che batte Vittoria Baldino di 4mila voti nel collegio Corigliano Rossano-Crotone) e la senatrice Tilde Minasi, assessore regionale al Welfare che non ha problemi ad aggiudicarsi il collegio Calabria Sud.
Viste le proporzioni del flop leghista un risultato praticamente “fuori scala”. Per comprendere la vastità della sconfitta basta guardare la performance del frontman Matteo Salvini. Fin troppo (secondo l’ala nordista del suo partito) presente in Calabria, con diversi passaggi nel corso di una campagna elettorale da migliaia di chilometri percorsi, il Capitano (forse ex, a questo punto) ha dedicato molte energie al Sud. Parte di esse sono servite a placare i tumulti in un partito calabrese litigioso e poco compatto, con una guida regionale più volte contestata dall’interno – leggasi le critiche del presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso al commissario Giacomo Saccomanno. Frizioni che hanno consigliato al leader nazionale del Carroccio di dedicarsi alle questioni calabre piazzandosi in prima fila al Senato. Lo stesso Furgiuele ha parlato, ai microfoni de L’altro Corriere Tv, ha parlato di «anno zero per la Lega. Alcune scelte in Calabria non hanno pagato e andranno riconsiderate».
Bene (anzi, male), nonostante la guida di Salvini, il risultato a Palazzo Madama non raggiunge neppure il 6%: un flop, si direbbe, nel quadro di una sconfitta leghista che abbraccia anche le storiche roccaforti lombarda e veneta.
«La Lega è destinata a tornare il partito che era ai tempi di Umberto Bossi», ha detto nella notte Francesco De Nisi, coordinatore regionale di Noi Moderati, ai nostri microfoni. Prospettiva da verificare, così come resta da verificare la leadership di Salvini, messa in discussione da tempo dall’ala più istituzionale del partito. Fino a ieri, il Capitano aveva dalla sua i numeri e il feeling trovato con il Sud e la Calabria. Quel feeling si è perso nelle pieghe di un rapporto “disperso” e tra le bizze di una dirigenza litigiosa. Restano due parlamentari eletti. E visti i numeri somigliano a un successo inaspettato. (redazione@corrierecal.it)
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