Basta andare a fare la spesa per rendersi conto quanto l’inflazione stia pesando sulle tasche dei cittadini: se all’inizio i rincari sembravano riguardare solo le bollette ed i carburanti, oggi praticamente tutto costa più di prima. Il fenomeno non riguarda solo l’Italia, dove si registra un +8,4% su base annua, e le più importanti banche centrali stanno mettendo in atto una politica monetaria aggressiva per cercare di riportare l’indice dei prezzi al consumo verso un livello più accettabile. Ma gli effetti non si vedono solo sulla spesa.
Anche gli investimenti finanziari sono fortemente condizionati dalla fiammata dei prezzi. Tanti risparmiatori, molto comprensibilmente, hanno paura di investire in un periodo di questo tipo e si sono temporaneamente ritirati dai mercati, ma non è la scelta più giusta. Se si fanno le scelte giuste, operazione oggettivamente più complicata rispetto al solito, l’investimento è l’unico modo per non far perdere valore al proprio capitale. Ma come ci si deve comportare? Vediamo quali sono i punti fermi delle più importanti strategie anti-inflazione.
Per riuscire a superare nel modo migliore questo delicato periodo è necessario formarsi adeguatamente e restare costantemente aggiornati. A tal proposito è possibile visitare portali specializzati nel mondo degli investimenti digitali come, ad esempio, AbcFinanze che mette a disposizione guide e approfondimenti pensati per aiutare gli utenti a restare sempre aggiornati sui mercati finanziari. Un investitore ben formato e ben informato ha più possibilità di creare una strategia anti-inflazione in linea con i suoi obiettivi ed il suo livello di rischio.
Di sicuro il modo migliore per proteggere i propri soldi non è metterli sotto il materasso, anzi. I capitali che rimangono “fermi” sono destinati a perdere valore, soprattutto se si considera che il percorso per tornare ad un livello accettabile di inflazione (più o meno il 2%) sarà difficile e lungo. Non bisogna quindi abbandonare gli investimenti finanziari, anche se è necessario mettere molta più attenzione nelle scelte che si fanno. Al di là di atteggiamenti puramente speculativi, che si concretizzano con lo sfruttamento delle variazioni dei prezzi dei vari asset, la maggior parte dei risparmiatori opta per una strategia difensiva.
Quando si parla di strategia difensiva è impossibile non pensare immediatamente ai beni rifugio, ovvero quelli che riescono a mantenere una quotazione stabile anche nei momenti più difficili come quello attuale. Il bene rifugio più famoso è l’oro, la cui quotazione tende sempre a salire un po’ quando la tempesta inizia ad avvicinarsi. È possibile investire sul metallo prezioso fisico, quindi acquistando lingotti e monete, e sull’oro finanziario, eliminando i costi ed i rischi che la conservazione degli oggetti preziosi comporterebbe.
Ma l’oro non è l’unico bene rifugio: se spostiamo l’attenzione sulle valute, anche il dollaro può essere un ottimo scudo, così come il franco svizzero. Tra l’altro il biglietto verde in queste settimane si sta rinforzando praticamente nei confronti di qualsiasi altra valuta. Chi invece vuole investire sul mercato azionario deve scegliere con estrema cura i titoli: meglio optare per quelli delle imprese che sono attive nei settori anticiclici, che magari non performano al massimo durante le fasi espansive, ma che resistono meglio durante quelle recessive.
I periodi di crisi spesso riportano le attenzioni anche sul settore immobiliare, ma in questo caso si tratta di investimenti importanti, anche perché il meglio si può ottenere dagli edifici di alto livello. In alternativa si può prendere in considerazione l’idea di investire sul mattone tramite gli Etf REIT. Interessanti le materie prime, anche se in questo periodo le loro quotazioni sono incredibilmente gonfiate. Meglio evitare le obbligazioni, a meno che non siano indicizzate. Le opzioni sono molte, quindi la strategia anti-inflazione deve prevedere una buona diversificazione del portafoglio.
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