COSENZA Una sola condanna, quella di Giuseppe Carnevale (già presidente del Cosenza Calcio) a tre anni, e tre assoluzioni per il crac finanziario della società Cosenza Calcio 1914. Questa la decisione del Tribunale di Cosenza, in composizione collegiale (Presidente Branda). Pino Chianello (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro) è stato assolto per tutti i reati perché il fatto non sussiste, così come Paolo Fabiano Pagliuso. Eugenio Funari (difeso dagli avvocati Mattia Caruso e Franz Caruso), invece, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.
Imputati nel procedimento erano dirigenti e vertici della società rossoblù: Pagliuso (già Presidente del consiglio di amministrazione del Cosenza Calcio), Chianello (già amministratore delegato Cosenza Calcio), Carnevale (già presidente Cosenza Calcio) ed Funari (già amministratore unico della società). L’accusa, a vario titolo, era di bancarotta preferenziale, documentale e distrazione. Si parla della presunta movimentazione di centinaia di migliaia di euro in favore di creditori e fornitori e calciatori in danno di altri. Il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi per Pagliuso, 5 anni per Carnevale, l’assoluzione per Pino Chianello, l’assoluzione per Funari. (f. b.)
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