LAMEZIA TERME Sono 21 (17 persone e quattro società) i rinvii a giudizio decisi dal gup Chiara Esposito per il procedimento scaturito dall’inchiesta della Dda di Catanzaro “Quarta Chiave”. L’indagine ipotizzava l’esistenza, nel campo rom di Scordovillo, di una organizzazione imprenditoriale incentrata sulla raccolta e sul trasporto illecito di rifiuti.
Le persone rinviate a giudizio sono Liberato Acanfora, Enzo Amato, Anello Berlingeri, Damiano Bevilacqua, Enzo Bevilacqua, Giosuele Bevilacqua, Luciano Carmelo Bevilacqua, Tonino Bevilacqua, Lucio Fabiani, Orazio Latorre, Concetta Silipo, Raffaela Silipo, Antonio Bevilacqua, Cosimo Bevilacqua, Rinaldo Bevilacqua, Massimo Bevilacqua, Salvatore Fazio. Le quattro società sono: Da Ar Berlingieri srls, Ingrosso Rottami Metallici e Ferrosi di Silipo Luciano, Lamezia Eco Power e l’Eco Futuro. Il processo inizierà il 6 aprile 2023 davanti al Tribunale di Lamezia.
Le indagini della Dda di Catanzaro – pm Chiara Bonfadini e aggiunto Vincenzo Capomolla – si sono concentrate su imprenditori e società non rom che avrebbero sfruttato il ghetto di Scordovillo per “smaltire” i rifiuti. Ditte che gestivano abusivamente, in assenza o in violazione delle autorizzazioni previste dalla legge, ingenti quantità di rifiuti.
L’inchiesta è stata denominata “Quarta chiave” e ha coinvolto i Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, supportati da rinforzi provenienti dagli altri Comandi provinciali della Legione Carabinieri “Calabria”, del gruppo forestale di Catanzaro, dell’8° Nec e dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia.
L’inchiesta è nata nell’agosto 2019, a seguito di un vasto incendio di rifiuti, verificatosi il precedente 11 luglio nell’insediamento Rom di Contrada Scordovillo, a Lamezia Terme, con lo sprigionamento di fumi tossici che hanno interessato la ferrovia ed il vicino Ospedale “Giovanni Paolo II”.
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