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Smercio di reperti antichi, nei guai l’ex sovrintendente ai Beni archeologici di Catanzaro, Cosenza e Crotone

In servizio a Caserta, Pagano è stato colpito da obbligo dimora. Sorpreso in in flagranza dai carabinieri mentre tentava di scambiare reperti

Pubblicato il: 29/09/2022 – 8:39
Smercio di reperti antichi, nei guai l’ex sovrintendente ai Beni archeologici di Catanzaro, Cosenza e Crotone

CASERTA Quasi fosse un normale “tombarolo” a caccia di affari in un mercatino dei reperti antichi, ha provato a guadagnare dalla vendita o comunque dallo scambio a mo’ di baratto di oggetti, in particolare monete provenienti in parte da scavi clandestini, e di libri antichi risultati addirittura rubati in un monastero della capitale: è l’accusa contestata al 64enne alto funzionario del Mibact Mario Pagano, sovrintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, già sovrintendente ai Beni archeologici di Catanzaro, Cosenza e Crotone, sorpreso in flagranza dai carabinieri del Nucleo Tpc (Tutela del Patrimonio Culturale) di Napoli mentre tentava di scambiare i reperti di illecita provenienza con un 70enne venditore già noto alle forze dell’ordine.
Il tutto è avvenuto in un posto molto controllato, ovvero la mostra-mercato di numismatica che si è tenuta nel weekend appena trascorso in un albergo di Pastorano (Caserta), comune a pochi chilometri da Capua. È probabile che anche il 70enne, che aveva alla mostra un proprio banchetto di vendita, volesse scambiare qualche reperto rubato con il sovrintendente, anche perché i carabinieri sospettavano da tempo che l’anziano vendesse reperti illeciti sottobanco. I due sono stati infatti fermati mentre si scambiavano dei vasi risalenti al IV secolo Avanti Cristo e ammanettati per ricettazione di opere d’arte; sul posto, a dare manforte ai militari del Tpc di Napoli, anche i carabinieri della Compagnia di Capua.
Dopo l’arresto, il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha quindi emesso per entrambi la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Alla fine i carabinieri hanno sequestrato ai due ricettatori, oltre ai vasi antichi oggetto di scambio, anche 78 monete in bronzo di vari periodi (alcune ottocentesche, altre di eta’ tardo-imperiale e medioevale) provenienti da scavi clandestini e due libri antichi rubati a Roma nel Monastero Casa Generalizia; a casa dei due ricettatori invece i carabinieri hanno scoperto e sequestrato un altro libro antico oggetto di furto e vari reperti archeologici, anch’essi probabilmente di provenienza illecita.
L’operazione dei carabinieri è partita dalla conoscenza del 70enne, anziano commerciante di reperti antichi con canale di vendita anche non legale; così, quando i militari hanno visto che il 70enne parlava e scambiava degli oggetti con un’altra persona, il 64enne sovrintendente Pagano, è partito il blitz. Le indagini proseguono per accertare l’esatta provenienza dei tanti reperti che i due cercavano di scambiarsi, ma anche per capire come sia stato possibile che dei libri trafugati in un monastero della capitale siano venuti in possesso dei due indagati.

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