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Lotta ai clan

‘Ndrine alla sbarra nell’Astigiano, chiesti 28 anni per il presunto boss di Bra

Oggi le ultime arringhe difensive nel processo contro la locale piemontese. Avrebbe gestito il narcotraffico e le armi nella zona

Pubblicato il: 30/09/2022 – 6:30
‘Ndrine alla sbarra nell’Astigiano, chiesti 28 anni per il presunto boss di Bra

ASTI Ventotto anni di carcere per Salvatore Luppino, 22 e 17 per i fratelli Vincenzo e Carmelo: sono le richieste formulate dall’accusa, guidata dai magistrati Paolo Cappelli e Dionigi Tibone della Direzione distrettuale antimafia di Torino, per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di droga all’assise penale presieduta dal giudice Matteo Bertelli Motta. Oggi (venerdì 30 settembre) si terranno le ultime audizioni degli avvocati difensori dei tre fratelli e degli altri due imputati rinviati a giudizio nel maggio del 2021: la sentenza, con tutta probabilità, verrà rinviata a una prossima udienza, ancora da determinare. Lapidario il commento del legale Renato Cravero, difensore di Salvatore Luppino: «Chiederò l’assoluzione per i miei imputati»

L’inchiesta

La vicenda giudiziaria fa seguito al blitz dei Carabinieri e Polizia che, nel giugno 2020, arrestarono dopo anni di indagini avviate dalle rivelazioni del pentito Domenico Agresta, dodici persone fra le quali i fratelli Luppino accusati di aver gestito una “locale”, cioè una cellula della ‘ndrangheta a Bra.
Secondo gli inquirenti a capo del clan si trovava Salvatore Luppino, oggi in carcere a Civitavecchia (Roma): il gruppo avrebbe gestito un fiorente traffico di droga e di armi usando come punto d’appoggio, assieme a un garage nel centro centro abitato, i locali del Circolo arcobaleno, in via XXIV maggio. Il bar gestito dalla famiglia è al centro di un’altra vicenda giudiziaria: l’omicidio del trentenne albanese Avenir Hysaj il cui corpo venne trovato, nel marzo del 2021, nelle rocche di Pocapaglia, per il quale è imputato un altro membro della famiglia.

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