CATANZARO «Non si arresta la protesta delle donne iraniane. La morte della giovane Mahsa Amini causata dalle violenze inflitte nel mentre era in custodia della polizia religiosa e morale perché accusata di non indossare correttamente il velo, ha scoperchiato il disagio delle donne per la repressione delle libertà individuali che covava da anni.
Le proteste che stanno animando le principali città iraniane e che trovano in prima fila giovani donne, sono il volto di una protesta che assume connotati straordinari di coraggio e valore contro il regime autocratico degli Ayatollah e del presidente conservatore Ebrahin Raisi». È quanto riferisce in una nota il Coordinamento Donne della Cgil Calabria.
«Le donne iraniane, con straordinario coraggio, sfidano ogni paura di ripercussione della polizia del regime, per affermare principi di libertà, di democrazia e di autoaffermazione in ogni campo lavorativo e professionale da cui sono escluse. Al grido di “Donna, vita, libertà” uomini e donne – prosegue la nota – si oppongono a leggi oscurantiste che reprimono ogni percorso di emancipazione. Una protesta che raccoglie il più ampio dissenso del popolo iraniano verso fenomeni di corruzione del regime, di sopraffazione, di inflazione e di povertà dentro cui sono confinate milioni di persone».
Il Coordinamento donne della Cgil Calabria, «nel condannare la dura repressione della polizia iraniana contro i manifestanti che è causa di decine di morti, fra cui giovani donne, e di migliaia di arresti di oppositori del regime, giornalisti, reporter, si unisce alle condanne che in questi giorni giungono da ogni parte del Paese e del mondo: dallo sport allo spettacolo, dalle istituzioni internazionali al mondo della cultura. Auspichiamo che ogni autorità ed istituzione del nostro Paese, si unisca alla richiesta di sdegno e di condanna della spietata repressione messa in atto dal regime iraniano contro le donne e chieda che le manifestazioni possano svolgersi in un clima di piena libertà di esprimere la propria individualità di costume, religione, di pensiero. Non si può utilizzare il pretesto di un velo per marginalizzare le donne e oscurare le loro libertà».
«Insieme a tante altre associazioni il Coordinamento Donne della CG e tutta la Cgil Calabria testimoniano la propria incondizionata solidarietà ed il proprio sostegno alla battaglia di libertà delle donne iraniane e coglie l’invito ad aderire all’iniziativa promossa dal Comitato di profughi politici iraniani residenti in Italia, accendendo una candela sui balconi, o virtualmente sui social, domenica 2 ottobre alle ore 20,00».
«Alla luce del grave attentato kamikaze di ieri ad una scuola di Kabul in Afghanistan in cui hanno perso la vita decine di studentesse, le donne della Cgul della Calabria – conclude la nota – estendono la loro solidarietà a tutte le donne che vivono contesti di guerra, di regimi e di ingiustizie in cui sono repressi i diritti umani, le libertà ed il vivere quotidiano».
Coordinamento Donne CGIL Calabria
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