SCALEA Sono stati disposti gli esami autoptici sui corpi di Ilaria Sollazzo e di Antonio Russo. La giovane di 31 anni è stata assassinata dal suo ex compagno Russo, di 25, che poi si è ucciso, nella notte tra sabato e domenica a Scalea, nel Cosentino. La comunità dell’Alto Tirreno cosentino è ancora sotto choc per l’immane tragedia. I due, che avevano avuto una relazione di circa 4 anni, hanno lasciato una bimba di appena due anni. La piccola, quella notte, era a casa della nonna materna.
Secondo una prima ricostruzione delle indagini, Russo – guardia giurata – non accettava la fine della loro relazione ed era perseguitato dalla gelosia. Quella notte raggiunse sotto casa Ilaria, in via Paolo Borsellino, non distante dal centro della località tirrenica, che stava tornando da una festa con amici e, probabilmente al culmine di una lite, esplose contro di lei diversi colpi di pistola – sette secondo i primi accertamenti tre alla testa – uccidendola mentre la ragazza era in macchina.
Il giovane si è poi sparato un colpo alla testa. I corpi senza vita dei due sono stati trovati nell’auto di lui, una Lancia Y bianca.
La Procura di Paola, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, ha disposto l’autopsia su entrambi i corpi. Stretto riserbo sulle indagini finalizzate a ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Da quanto è emerso, Antonio era ossessionato dalla gelosia nei confronti di Ilaria che da alcuni mesi stava insegnante come docente di sostegno al liceo “Metastasio” di Scalea e si stava ricostruendo una vita autonoma e indipendente anche economicamente.
La coppia lascia una bimba di due anni, a cui qualcuno dovrà raccontare quanto accaduto. Una bambina costretta, suo malgrado, a diventare protagonista di una sconvolgente tragedia. La piccola dormiva a casa della nonna. Ilaria Sollazzo e Antonio Russo si erano allontanati ad agosto, causa alcuni dissidi. Una coppia che come tante affrontano alcuni problemi e si allontanano. Ma i rapporti si erano fatti tesi, caratterizzati da frequenti liti. Poi la richiesta di Russo di un incontro, un appuntamento per discutere e cercare di mediare. Un tentativo ben presto trasformatosi in un tragico addio. Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta: «In queste ore la comunità di Scalea è scossa e disorientata dalla scomparsa di nostri concittadini. Questi momenti devono unirci nella preghiera e nella riflessione e, se è vero che le parole non servono in momenti come questi, è anche vero che il dolore può essere alleviato solo con la vicinanza e con il volersi bene».
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