REGGIO CALABRIA La Città metropolitana di Reggio Calabria è entrata a far parte del Global Network delle Learning Cities Unesco, una rete di comunità e di città di apprendimento. «Siamo molto orgogliosi per essere riusciti a tagliare un traguardo così importante. Ancora una volta, il nostro Ente e l’intero territorio hanno espresso le proprie capacità attrattive tanto da essere inseriti e riconosciuti in un circuito internazionale di crescita e sviluppo sociale, etico e formativo». Così il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, nel presentare un progetto «ambizioso che coinvolge ben 294 città, in 76 Paesi, chiamate a fare rete nel promuovere l’apprendimento dalla scuola di base agli studi universitari». Ma non solo. «Approfondendo gli obiettivi del Learning Cities Unesco – ha spiegato Versace – si comprende meglio come, al centro di un’idea più generale e complessiva, si inserisce la necessità di rivitalizzare l’apprendimento nelle famiglie e nelle comunità, di facilitare nei luoghi di lavoro, di estendere l’uso delle moderne tecnologie per l’apprendimento, di migliorare la qualità e favorire l’eccellenza e coltivare una cultura dell’apprendimento per tutta la vita».
«In questo senso – ha concluso il sindaco facente funzioni di Palazzo Alvaro – un fattore predominante diventa la capacità di fare sistema e, nelle sue peculiarità, il programma Unesco prevede proprio le riunioni sistematiche delle città del Global Network of Learning Cities per condividere sfide, soluzioni e buone pratiche per promuovere l’apprendimento permanente nei rispettivi paesi».
Il prestigioso riconoscimento internazionale, giunto lo scorso mese di settembre, è il frutto di un lavoro attento e capillare che l’Amministrazione ha profuso nell’ambito di temi particolarmente cari all’Unesco e al cuore di una nuova costituzione civile che è l’Agenda 2030. La promozione della cittadinanza attiva, l’educazione inclusiva e interculturale, l’educazione alla legalità, lo sviluppo in prospettiva di genere, la sostenibilità ambientale sono stati e sono al centro di strategie e programmi che animano progetti di valorizzazione formativa e culturale tesi a eliminare ogni forma di esclusione e marginalizzazione come una governance democratica prevede e che hanno fatto della Città metropolitana una candidata ideale al riconoscimento di learning city. Le pratiche inclusive al centro dello sviluppo sociale, culturale e ambientale sono il fulcro di un modello di sviluppo autopropulsivo che guida l’orientamento politico della Città Metropolitana fino a condurla all’interno del Network globale delle Learning Cities.
Lungo il percorso di candidatura la Città Metropolitana è stata accompagnata dal contributo determinante del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, che riveste particolare rilievo per l’area degli studi nel campo dell’educazione per le proprie linee di ricerca orientate preminentemente alle scienze pedagogiche e dell’educazione e, al contempo, saldamente ancorate anche alla sfera delle discipline umane e sociali. Studi e ricerche condotti dal Dipartimento di Scienze della Formazione sono sensibili al processo trasformativo sollecitato dall’irrompere di nuove questioni sociali, dall’alfabetizzazione di massa all’intercultura, dal ruolo della formazione – dentro e fuori i circuiti scolastici – al tema delle pari opportunità e dell’inclusione. Il Dipartimento ha adottato questi temi come centrali nel proprio Piano Strategico, in linea con il Piano Strategico di Ateneo, per trasmettere le potenzialità e la ricchezza della ricerca e della didattica universitaria ad un ampio pubblico generalista, e per coinvolgere attivamente la cittadinanza e rafforzare i legami con il territorio, creando iniziative congiunte con enti pubblici e privati per rispondere ai bisogni effettivi. In coerenza con la mission assunta e le attività intraprese nell’ambito della Terza Missione, il DSF ha promosso, nel tempo, iniziative di divulgazione scientifica e pubblicazioni che mirano a presentare in prospettiva nazionale e internazionale il quadro teorico, metodologico ed esperienziale delle learning cities, maturando un’esperienza che ha consentito di stabilire e consolidare rapporti di collaborazione tra soggetti ed enti appartenenti a diversi ambiti istituzionali e culturali, desiderosi di esplorare percorsi comuni. In questa cornice, il Dipartimento ha avviato una interlocuzione proficua con la Città metropolitana, offrendo le competenze, le conoscenze, l’esperienza e le pratiche acquisite. Il lavoro di co-progettazione finalizzato alla definizione di un modello di learning city che valorizza politiche, strategie e pratiche già sperimentate dalla Città sul terreno della sostenibilità, della governance democratica, dell’inclusione sociale e del gender mainstreaming, è il riflesso di una sintonia ideale e di una sinergia efficace.
“Si tratta di un prestigioso riconoscimento – ha commentato il Magnifico Rettore dell’Università Roma Tre Professor Massimiliano Fiorucci – che premia la sinergia tra la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Dipartimento di Scienze della Formazione. Il contributo del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre è stato particolarmente rilevante e perfettamente in linea con le finalità della Terza Missione di Ateneo. Ci auguriamo che il percorso possa ora proseguire con ulteriori successi”.
L’Unesco si attende che la Città prosegua sul percorso segnato e intensifichi le pratiche di apprendimento permanente attraverso progetti di formazione culturale inclusiva, equa e multiculturale. Il riconoscimento ottenuto è un segno sostanziale dell’impegno civico della Città metropolitana per il potenziamento del welfare e del well-being nella promozione della cittadinanza attiva su tutto il territorio, in sinergia con gli attori locali. Una sinergia che consente di rispondere in modo attivo ed efficace ai bisogni trasformativi della popolazione e che deve essere perpetuata nel tempo rinnovando la volontà politica di sostenere una crescita partecipativa alla cui realizzazione cittadine e cittadini contribuiscono con le loro capacità individuali e collettive.
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