LAMEZIA TERME Agrituristica, biologica, zootecnica. Nelle tre peculiarità è raccolta la storia della famiglia Persico che dal 1984 ha iniziato a condurre un fondo, poi divenuto di proprietà, denominato Tenuta Arpa.
Una storia raccontata da Antonio, contitolare insieme ai suoi tre fratelli, ospite di Saveria Sesto nel corso dell’approfondimento de L’Altro Corriere Tv “Coltiviamo capolavori”, andato in onda ieri sera sul canale 75.
«L’azienda agricola Abz raccoglie nell’acronimo la mission aziendale: agrituristica, biologica, zootecnica – ha spiegato subito Antonio Persico – che si estende su 200 ettari». Ma «facendo grande attenzione alla produzione di qualità nel rigoroso rispetto del mantenimento della fertilità dei terreni e del loro equilibrio biologico».
«I miei genitori sono entrati in possesso di un fondo incolto, abbandonato, sottoposto a incendi e devastazioni che volevano rendere produttivo. E pur senza risorse economiche – ha raccontato l’imprenditore agricolo – siamo riusciti a centrare l’obiettivo sfruttando le opportunità fornite dalla Regione e dallo Stato. In particolare dall’allora Cassa per la formazione della proprietà contadina che ci ha consentito l’acquisto del fondo stesso, prima preso in gestione nel 1984 e poi acquistato definitivamente nel 1998. Quell’ente del Ministero dell’Agricoltura che oggi non esiste più metteva a disposizione delle risorse a soggetti certificati. Ovviamente non ci hanno regalato nulla, perché mancano ancora alcuni anni per il riscatto definitivo della terra e l’estinzione del mutuo».
«Abbiamo iniziato a rendere produttivo quel fondo con la zootecnia – ha specificato Persico – e con una stalla di 1800 metri quadri in cui le greggi vengono mantenute in semiconfinato. Un’altra parte estesa dell’azienda è destinata alle colture di ortive e foraggi intensivi come mais ed erba medica. Poi ci dedichiamo ai 40 ettari di uliveti reimpiantati con varietà carolea e leccino. Le serre tunnel di un’estensione di 500 metri quadri sono senza condizionamenti e servono a proteggere le varietà ortive dalla rugiada notturna e dai venti».
Antonio Persico precisa come l’esperienza bovina sia poi ripiegata sugli ovini «che producono latte tutto l’anno, facendo molta attenzione al benessere degli animali, tant’è che lo svezzamento degli agnelli avviene in modo del tutto naturale».
Il latte estratto dalla sala mungitura in un ambiente adiacente, ma separato, finisce nei locali dedicati alla trasformazione, nella «sala lavorazione dove vengono prodotti formaggi, formaggi a pasta filata, ricotte, con celle a lunga e corta stagionatura, attraverso serrati controlli di Azienda Sanitaria e Nas. In quei locali, ambienti mantenuti secondo regole igieniche rigorose attraverso l’utilizzo di innovative macchine e attrezzature in acciaio costantemente sterilizzate, produciamo e confezioniamo i nostri latticini freschi e genuini che, quotidianamente, raggiungono i punti di distribuzione».
«I prodotti commercializzati, e non ci dedichiamo alla grande distribuzione, vengono venduti nello spaccio aziendale e nel punto vendita di Catanzaro. Il laboratorio è artigianale: in un giorno, mediamente, trasformiamo tra latte pecorino e bovino, 20, 30 quintali che servono a produrre i nostri formaggi freschi e stagionati».
«Il primo – ha concluso Antonio Persico – riguarda il nuovo frantoio per efficientare e incentivare la produzione dell’olio. Il secondo riguarda un progetto visionario che è quello di sfruttare il corso d’acqua da 60, 70 litri al secondo che attraversa il fondo, immaginando di invasarne le acque da sfruttare per la produzione di energia idroelettriche, irrigue e ambientali». (redazione@corrierecal.it)
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