FILADELFIA Un racconto che attraversa decine di secoli; sullo sfondo di un composito e suggestivo affresco narrativo, si muovono e si agitano decine di personaggi. Ma il baricentro narrativo continua ad essere il tredicesimo secolo, la presenza e il dominio degli Svevi nel Sud Italia, il ruolo del Papa, di Luigi IX di Francia e del fratello Carlo d’Angiò. C’è questo e molto altro ne “Il tesoro del diavolo”, nel secondo libro della trilogia di Luigi Panella con il quale, dopo “Il nome di Dio”, il noto avvocato continua la narrazione della grande disfida tra Cattolicesimo e Islam che consente – anche questa volta – l’emergere di due figure enigmatiche ed avvincenti.
L’ultima fatica letteraria di Panella è stata presentata a Filadelfia nel corso di un incontro moderato dal giornalista Danilo Monteleone, che ha visto la presenza anche del primo cittadino, Anna Bartucca. All’interno de “Il tesoro del diavolo”, in uno scontro che non è solo militare ma di Dei, credenze, luoghi e conquiste, entra nella narrazione anche una mappa che forse conduce alla mitica Atlantide, così come raccontato dall’autore. A chiudere la trilogia sarà invece – preannuncia già Panella – un forte collegamento anche con la Calabria.
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