CATANZARO Secondo il segretario regionale aggiunto dell’Unione sindacati di Polizia Penitenziaria, Walter Campagna, il sindacato auspica «una riforma epocale del sistema carcere per il rilancio del Corpo e dell’amministrazione penitenziaria, realizzata, magari, con il contributo diretto dello stesso procuratore Nicola Gratteri, attraverso un importante incarico assegnato dal nuovo esecutivo». «Prendo spunto delle dichiarazioni rese dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, nel corso di un importante incontro sul tema della legalità e della giustizia svoltosi in Irpinia, ove ha avanzato importanti proposte sul sistema delle carceri, per esprime piena condivisione di quanto dallo stesso affermato», afferma Campagna. «Come evidenziato da Gratteri – aggiunge Campagna – è necessaria una riforma complessiva del sistema carcere, che va dal potenziamento delle convenzioni con le comunità terapeutiche, per favorire il recupero dei detenuti tossicodipendenti; alla costruzione di nuove residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) per la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici; sino alla possibilità di far scontare la pena ai detenuti stranieri nel paese di provenienza». «Significative sono state inoltre – continua il sindacalista – le parole spese dal procuratore nei confronti del personale: “Bisogna motivare la Polizia penitenziaria – ha detto Gratteri – creare nuovamente l’orgoglio del corpo di appartenenza, che è stato messo da parte e non al centro del problema carceri come i detenuti”». «Affermazioni importanti, – aggiunge Campagna – che dette da uno magistrato di spessore come Nicola Gratteri, riaccendono la speranza per una riforma epocale del Corpo». «Le succitate questioni, erano già emerse nel corso di un proficuo incontro tenutosi a Catanzaro tra i sindacati della Polizia Penitenziaria e una delegazione di Fratelli d’Italia, rappresentata dalla parlamentare Wanda Ferro nonché dal consigliere regionale Antonio Montuoro, durante la quale era stato chiesto a gran voce una maggiore attenzione per il personale di Polizia Penitenziaria ipotizzando un eventuale transito per la gestione dello stesso, dall’attuale Ministero della Giustizia al Ministero dell’Interno».
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