CATANZARO «In Calabria siamo messi molto bene dal punto di vista della produzione di energia rinnovabile. L’Italia produce il 19% di energia da fonti rinnovabili, in Calabria ne produciamo il 42%. Se a questo sommiamo l’energia prodotta dall’idroelettrico, la Calabria potrebbe avere l’autosufficienza solo da fonti rinnovabili e pulite. Inoltre, sto avendo da mesi un confronto molto serrato col governo perché nella mia Regione, precisamente a Gioia Tauro, esiste un progetto per far nascere un grande rigassificatore, che ha tutte le autorizzazioni valide e che si potrebbe fare a condizione che l’esecutivo nazionale lo qualifichi come un’opera strategica». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a TgCom24.
«Si tratterebbe di un rigassificatore così grande che consentirebbe di produrre un terzo dell’energia che fino a poco tempo fa importavamo dalla Russia. Bisogna programmare. Questo modo di procedere, invece, inseguendo l’emergenza e senza pensare al fatto che dovremmo essere energeticamente autosufficienti nei prossimi anni, è un qualcosa che andrebbe archiviato. Mi auguro che il prossimo governo metta in cima ai suoi obiettivi la realizzazione di questo impianto che non chiediamo solo noi ma anche Confindustria, i privati, Eni e i sindacati».
«Il rigassificatore – ha spiegato ancora Occhiuto – è un’opera strategica per il Paese e strategica per la Calabria. Connesso ad esso ci sarebbe la realizzazione della piastra del freddo che serve per rigassificare e per surgelare i prodotti: avremmo una piastra del freddo enorme, capace di costituire nel retroporto di Gioia Tauro un grande distretto dell’agroindustria. I tempi di realizzazione sono quelli tipici di un rigassificatore terreste. Quindi se domani ci fosse il Dpcm da parte del governo, entro 4 anni al massimo, il rigassificatore sarebbe realizzato e produrrebbe, lo ripeto, un terzo del gas che veniva importato dalla Russia. Una roba gigantesca che potrebbe farsi solo a Gioia Tauro, il porto più grande d’Italia, dove le navi di una certa dimensione potrebbero entrare senza alcun problema».
«Con i fondi del Pnrr siamo messi come il resto del Paese, forse un po’ peggio perché la Calabria è una Regione che sconta il prezzo derivante dall’avere una capacità amministrativa che, nel corso degli anni, si è consolidata a livelli di non grande efficienza. Dico come tutto il Paese perché l’impennata dei prezzi di fatto sta bloccando tutti i cantieri, non solo quelli delle opere del Pnrr ma anche quelli delle altre opere pubbliche», ha detto ancora Occhiuto.
«Questo è un grande problema che va affrontato con decisone, intanto dall’Europa. Poi bisogna procedere sulla strada della semplificazione. Il Pnrr è importante non soltanto per le risorse che assegna, ma perché impone alle amministrazioni statali e regionali di doversi riformare. È impossibile mettere a terra le risorse del Pnrr se poi per le autorizzazioni ambientali e paesaggistiche bisogna attendere mesi, soprattutto in ambiti nei quali gli investimenti dovrebbero essere molto più veloci, penso a quelli riguardanti le energie rinnovabili. Spero veramente che il prossimo governo metta in campo percorsi straordinari per predisporre un regime di concessione delle autorizzazione molto più semplificato», ha sottolineato il governatore.
«Sul caro energia noi metteremo in campo tutte le risorse che possiamo, però ci aspettiamo dal prossimo governo, e soprattutto dall’Europa, un grande intervento per risolvere il problema in maniera strutturale. Ora è come se ci fosse una bacinella piena d’acqua che perde, più acqua si mette in questa bacinella, più risorse si mettono, più queste risorse vengono disperse velocemente». Ha detto Roberto Occhiuto, che ha aggiunto: «Quindi, il problema è da affrontare alla radice: bisogna sterilizzare il prezzo del gas dall’impatto della speculazione e bisogna chiedere alle grandi compagnie di farsi carico di acquistare e vendere il gas ad un prezzo sostenibile. Le aziende e le famiglie italiane non possono essere abbandonate. Nella mia Regione, dove c’è un tasso di disoccupazione altissimo, io sono davvero preoccupato anche per l’effetto che questa crisi potrà avere sul mercato del lavoro e sulla, già debole e fragile, economia calabrese».
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