CATANZARO Il presidente della Regione e commissario Roberto Occhiuto e il Comandante regionale Calabria della Guardia di Finanza, il generale Guido Mario Geremia, hanno firmato il protocollo d’intesa per mettere in campo le iniziative necessarie alla ricognizione e all’accertamento del debito della sanità calabrese. In particolare il protocollo – hanno specificato Occhiuto e il comandante Geremia – «ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra le parti ai fini dello svolgimento delle attività dirette al contrasto delle violazioni in danno degli interessi economici e finanziari connessi all’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario».
Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal governatore commissario Occhiuto, l’obiettivo della struttura commissariale è accertare l’esatta dimensione e quantificazione del debito commerciali entro fine anno: sempre nei giorni scorsi la Regione ha pubblicato un avviso nel quale si invitano i creditori a trasmettere la loro documentazione creditizia entro il 10 novembre, specificando che la stessa sarà visionata anche dalla Guardia di Finanza. L’obiettivo della Regione è infatti verificare se davvero i titoli di credito vantati dai fornitori siano esigibili e non siano invece richieste di pagamenti già effettuati. Del resto, lo stesso Occhiuto non ha fatto mistero di ritenere che il debito della sanità calabrese sia meno “monstre” di quanto lo dipinga la “vulgata” finora prevalente.
La collaborazione sarà attuata attraverso un adeguato coordinamento info-operativo tra le funzioni proprie della Guardia di Finanza, del commissario ad acta e delle unità operative deputate alla gestione del contenzioso delle aziende sanitarie calabresi, assicurando il necessario livello di legalità, efficienza, efficacia e trasparenza nelle diverse fasi di applicazione dell’attività di ricognizione.
Sul piano esecutivo, i referenti per le attività da svolgere sono: per la struttura commissariale, il commissario ad acta e i vertici delle aziende sanitarie calabresi; per la Guardia di Finanza, il Comandante Provinciale di Catanzaro, per le attivazioni del Commissario ad acta, i Comandanti Provinciali competenti per territorio, in relazione alla sede delle aziende sanitarie provinciali e delle aziende ospedaliere, per le attivazioni e le modalità di sviluppo della collaborazione con le strutture operative semplici e complesse di tali aziende deputate alla gestione del contenzioso.
Il commissario ad acta consentirà alla Guardia di Finanza – secondo modalità da concordarsi, ove necessario, con apposite convenzioni tecniche – l’accesso alle banche dati ritenute utili ai fini della presente intesa e, più in generale, delle attività di polizia economico-finanziaria, adottando misure tecniche e organizzative idonee a garantire la sicurezza dei collegamenti, la tracciabilità degli accessi e delle operazioni, nonché l’accesso selettivo alle informazioni necessarie agli scopi perseguiti. Il commissario ad acta e il Comandante Regionale Calabria verificheranno periodicamente, con cadenza che sarà concordata nell’ambito delle linee programmatiche, gli obiettivi e i risultati della collaborazione.
«In questi mesi le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere, con il supporto di Azienda Zero, hanno lavorato per perseguire un grande obiettivo: siamo al rush finale, ed entro la fine del 2022 vogliamo sapere l’entità del debito della sanità calabrese, per poter tracciare finalmente una linea, ripianare i creditori e ripartire con un governo della sanità che possa mettere in campo anche programmazione e investimenti», afferma il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
«Avevo detto ancor prima di diventare governatore che avrei chiesto, per questa impresa, il contributo fattivo della Guardia di Finanza, e ringrazio il Corpo per la sensibilità istituzionale dimostrata e per la disponibilità a questa per noi fondamentale collaborazione. La Gdf avrà carta bianca nell’affiancarci in questa operazione: chi deve avere crediti è bene che si faccia avanti, e la Regione corrisponderà quanto dovuto, ma pretendiamo trasparenza e non ci saranno tempi supplementari. Anche su questo tema in Calabria la musica è cambiata», sottolinea Occhiuto.
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