REGGIO CALABRIA La Procura generale di Reggio Calabria ha chiesto la conferma della condanna a un anno e 4 mesi del sindaco sospeso di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, del Pd, condannato in primo grado per abuso d’ufficio nel processo sulle irregolarità nelle procedure di affidamento del Grand Hotel “Miramare”. Si è conclusa così la requisitoria del sostituto procuratore generale Walter Ignazitto, che inoltre ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado anche per i sette assessori della giunta Falcomatà anche loro condannati in primo grado per abuso d’ufficio: Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. In forza della legge Severino, gli amministratori condannati (sindaco compreso) sono stati sospesi dall’incarico per 18 mesi. La Procura generale ha chiesto la conferma della condanna a un anno di carcere (con pena sospesa) anche per il segretario comunale in carica all’epoca, Giovanna Antonia Acquaviva, per l’ex dirigente del settore Servizi alle imprese e sviluppo economico del Comune, Maria Luisa Spanò, e per l’imprenditore Paolo Zagarella al quale – secondo l’accusa – nel 2015 la giunta di Falcomatà ha assegnato la gestione dell’ex Miramare attraverso l’associazione “Il Sottoscala”, senza bando né procedure di evidenza pubblica, dopo che l’anno prima aveva concesso i suoi locali per la segreteria politica di Falcomatà.
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