REGGIO CALABRIA Un nuovo Garante regionale in arrivo: è quello per la tutela delle vittime di reato. Lo prevede una proposta di legge presentata dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, della Lega, e dalla consigliere regionale Valeria Fedele, di Forza Italia.
La proposta di legge, già depositata nella segreteria di Palazzo Campanella e assegnata alla prima commissione per l’esame di merito e alla seconda commissione per il parere finanziario, nasce – si legge nella relazione illustrativa della Pdl – dall’esigenza di «dare una risposta sociale alla sofferenza della vittima indipendentemente dal reato che l’ha vista coinvolta, riconoscere la rilevanza sociale del proprio dolore e fornire l’adeguato sostegno da parte della società lungo il percorso di elaborazione della propria esperienza di vittimizzazione, ossia di riparazione delle conseguenze negative, perdite, danni, lesioni di natura materiale, fisica o psicologica, che ne rappresentano l’esito». Si rappresenta inoltre la necessità di «introdurre una figura istituzionale che si renda interprete delle istanze delle vittime di reato ponendosi in posizione imparziale affinché alle stesse vengano riconosciute una compiuta tutela, un’assistenza di lungo periodo e una tempestiva valutazione individuale per definire le precipue esigenze di protezione e individuare le misure più idonee. Un organo ad hoc – proseguono Mancuso e Fedele – che promuova i loro diritti, che promuova una stretta collaborazione con le agenzie del territorio, con la magistratura, con gli altri organi di garanzia». Poiché l’ordinamento della Regione contempla già un Garante per i detenuti, si ritiene «pertanto ragionevole ed equo proporre una figura a cui possano rivolgersi le vittime di reato, in una logica non antagonista ma complementare, affinché nella nostra Regione possa portare ad unità il percorso avviato in una prospettiva di protezione e di tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte nel reato». Il Garante – si specifica nell’articolato – «è eletto dal Consiglio regionale e, nell’esercizio delle proprie funzioni, non è sottoposto ad alcuna forma di controllo gerarchico o funzionale e svolge con imparzialità la propria attività in piena autonomia organizzativa ed amministrativa e con indipendenza di giudizio e di valutazione». La proposta di legge circoscrive ovviamente il perimetro dei beneficiari degli interventi alle vittime di reati «previsti dal Codice penale commessi nel territorio nazionale», intendendo per vittima di reato «la persona offesa dal reato e, qualora questa sia deceduta i parenti entro il secondo grado, il coniuge, chi è legato alla persona offesa dal vincolo di adozione e chi, pur non essendo coniuge, era con essa stabile convivente».
L’istituzione del Garante per le vittime di reato non è comunque a costo zero per la Regione, visto che nella Pdl istitutiva si prevedono spese di funzionamento e per il trattamento indennitario. Per quanto riguarda le spese di funzionamento, parametrate a quelle del garante per i detenuti, il valore dei fondi assegnati è pari a 10.000,00 euro (2.500,00 euro per i tre mesi dell’anno 2022) e a 10.000,00 euro per ogni anno successivo. Quanto al trattamento economico del Garante per le vittime di reato, la quantificazione annua – si legge ancora – «è pari a 3.875,00 euro per il 2022 (3 mesi) ed euro 15.500,00 per il 2023 e 2024, atteso che si rimanda al trattamento previsto per il Difensore civico si rimanda a quello previsto per il Difensore civico»: previsto anche un rimborso delle spese di missione, pari a 2.516 per il 2022 (3 mesi) e 10.064,00 per il 2023 e il 2024, sempre parametrato al trattamento economico di missione previsto per il difensore civico. (c. a.)
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