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Cosenza, la Commissione cultura riceve Linda e Stefania: laureate con sindrome di down

Presente il presidente del consiglio Giuseppe Mazzuca. Linda Capocasale e Stefania Perrotta sono Presidente e segretaria dell’Associazione “3X21”

Pubblicato il: 12/10/2022 – 17:32
Cosenza, la Commissione cultura riceve Linda e Stefania: laureate con sindrome di down

COSENZA Linda Capocasale e Stefania Perrotta sono rispettivamente la Presidente e la segretaria dell’Associazione “3X21”, presentata alla fine dello scorso mese di giugno al Chiostro di San Domenico, in un incontro al quale ha preso parte anche il Presidente del Consiglio comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca, e che oggi, dopo qualche mese di vita, prosegue speditamente la sua attività che è quella di portare avanti una nobilissima mission, quella, cioè, di contribuire ad una piena inclusione delle persone con sindrome di Down, sia dal punto vista sociale che lavorativo. E a farsene promotrici sono proprio loro, Linda e Stefania, tra le poche laureate in Italia con sindrome di down, che dopo aver tenuto a battesimo la nascita dell’associazione, sono entrate a far parte del loro team di lavoro, come educatrici, ed anche nel consiglio direttivo. Questa mattina Linda Capocasale e Stefania Perrotta, laureate entrambe in scienze pedagogiche, sono state ospitate a Palazzo dei Bruzi dalla Commissione consiliare Cultura, presieduta dal consigliere comunale Mimmo Frammartino, alla presenza del Presidente dell’assise consiliare Giuseppe Mazzuca.
La Presidente e la segretaria dell’Associazione “3X21”, insieme alla Vice Presidente Ileana Ferraro, hanno illustrato in Commissione gli obiettivi della loro associazione che sta estendendo i suoi orizzonti, avviando anche laboratori di canto, musica, arte e teatro e che sta organizzando una importante manifestazione per il 21 dicembre prossimo al Teatro Rendano, nel corso della quale sarà promossa una raccolta fondi a beneficio di un gruppo di ricerca relativo al Progetto Genoma 21, coordinato dal professore Pierluigi Strippoli dell’Università degli Studi di Bologna, che sarà presente per l’occasione a Cosenza.
Avere un cromosoma in più è per Linda e Stefania, ma anche per tutti gli appartenenti all’associazione, un grande vantaggio, perché consente loro – come è stato ampiamente spiegato durante i lavori della commissione – di promuovere il benessere dei beneficiari che sono bambini e ragazzi con la sindrome di down o anche bambini e ragazzi che vivono situazioni di disagio socio-economico.
A loro è indirizzato il Progetto 3×21 Limitess, un progetto pilota, unico in Italia, finanziato a livello nazionale, che garantisce adeguato supporto, oltre che a persone con sindrome di down, anche a bambini con bisogni educativi speciali, affinché a ciascuno di loro venga offerta la possibilità di mostrare il proprio valore ed utilizzare le proprie abilità. La commissione cultura ha espresso pieno apprezzamento per il lavoro che l’Associazione sta portando avanti. Soprattutto la consigliera comunale Bianca Rende ha auspicato che ci possa essere, sulla scorta di quanto è stato fatto dall’Associazione 3×21, un effetto moltiplicatore, quasi di carattere emulativo, che possa vincere anche la diffidenza di quelle famiglie che vivono le stesse sfide e che a volta si fanno prendere la mano da un senso di sfiducia.
Dalla consigliera Rende è venuta, inoltre, la proposta, condivisa all’unanimità dal presidente del Consiglio comunale Mazzuca, dal Presidente della commissione Frammartino e dagli altri componenti, di realizzare un cortometraggio che possa descrivere per immagini la giornata tipo di Linda e Stefania, affinché diventi uno spot da poter divulgare capillarmente anche sulle reti nazionali per portare a conoscenza di tutti questi percorsi virtuosi, invitando le famiglie a poterli seguire ed intraprendere. Quello che è chiamato appeal counseling che le operatrici dell’Associazione mettono in campo, vale a dire la consulenza alla pari, cioè l’esperienza di vita simile, che con il ruolo chiave dell’empatia permette di far entrare in contatto il beneficiario ed aiutarlo nel percorso di inclusione.

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