LAMEZIA TERME Giovane, (quasi) sconosciuta e incompleta. «Senza funzioni», dice Carmelo Versace, sindaco facente funzioni della Città metropolitana di Reggio Calabria. Ancora oggetto misterioso della politica per ammissione stessa di chi la guida.
«Il concetto di Città metropolitana – spiega Versace – non è entrato nell’opinione pubblica per quello che rappresenta, anche per qualche nostro difetto di comunicazione. Va tenuto conto, però, che il primo consiglio metropolitano è di soli quattro anni e mezzo fa». Lo sforzo «per far comprendere che siamo cittadini metropolitani» c’è ma la strada è ancora lunga. E non dipende soltanto dalla percezione. Oltre al filtro comunicativo ci sono i fatti raccontati da Versace nella sua intervista a “L’altra politica”.
«Siamo l’unica città metropolitana d’Italia a non aver le funzioni che caratterizzano le Città metropolitane – ha spiegato il sindaco metropolitano, ospite di Danilo Monteleone e Ugo Floro –. Senza le deleghe cambia poco rispetto alle Province». E queste deleghe non sono passate «sia nella fase del governo Oliverio, per un solo anno, che poi con Santelli e Occhiuto. Non c’è mai stata un’inerzia positiva per trasferire le funzioni, che significa depotenziare gli asset regionali: significa trasferire risorse economiche e gestione del potere. Non voglio pensar male né dare spazio a pettegolezzi da bar, ma questo provvedimento è atteso dagli amministratori di 97 Comuni e dai cittadini».
Un esempio, a proposito di comunicare cosa sia la Città metropolitana: «Per circa 957 metri non possiamo estendere il servizio di trasporto pubblico da Reggio Calabria a Villa San Giovanni perché il servizio (e i chilometri) dipendono dalla Regione Calabria e non possiamo agire direttamente, pur essendo Atam una nostra partecipata. Basterebbe poco, io avevo proposto a Occhiuto, a febbraio 2022, di iniziare a piccoli step con il trasferimento delle funzioni, per esempio partendo da trasporto pubblico, turismo e agricoltura. Significava trasferire il know-how della Regione, altrimenti un settore come l’agricoltura incardinato nella Città metropolitana a cosa serve, solo a pagare le devastazioni delle alluvioni degli ultimi anni?».
A proposito di funzioni e fondi, la Città metropolitana ha investito una parte importante del bilancio nelle celebrazioni per i 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace. «Forse la politica li ha scoperti troppo tardi i Bronzi di Riace, se per 50 anni non abbiamo sentito il bisogno di esporli in maniera adeguata». La riscoperta, però, non basta e non si esaurisce nei numeri sulle visite. «I Bronzi – continua Versace – devono marcare il nostro territorio e la sua identità. Sono un patrimonio dell’umanità che va messo a disposizione di tutti, non solo con le visite al Museo ma su tutto il territorio metropolitano. Noi abbiamo coinvolto la Soprintendenza perché ci aiutasse a capire quali siti archeologici potevamo riscoprire con il volano dei Bronzi di Riace. È un modo nuovo di fare cultura e mi auguro che sia uno stimolo per inaugurare nuove scoperte». Dal governo centrale i feedback non sono stati quelli attesi: «Nella Finanziaria 2021 ci si aspettava dal governo nazionale un’attenzione verso il territorio. Ho tentato diverse interlocuzioni per segnalare il rischio che l’anniversario potesse trasformarsi in un’occasione mancata: da questo punto di vista c’è stata poca attenzione, tant’è che abbiamo dovuto mettere mano al nostro bilancio. Ma sarebbe stato miope non puntare su questo evento».
Quelle su cultura e turismo sono prospettive sulle quali punta Versace per il futuro. Dal recente passato arrivano però immagini dolorosa sul piano dei rifiuti. Il sindaco metropolitano parla degli interventi messi in atto per cambiare l’approccio sulla questione e di qualche risultato già raggiunto. «Avr (la società che si occupava della raccolta, ndr) era stata più volte prorogata nel suo mandato, il lavoro dell’amministrazione Falcomatà ha visto affidamento a Tecnoservice dopo il bando da oltre 100 milioni (con un ricorso amministrativo ancora pendente, ndr). Le cose sono cambiate in meglio sulla raccolta dei rifiuti. Il problema non è risolto, ci sono forti criticità e punti nei quali dobbiamo intervenire. Ma c’è una nuova maturità nelle amministrazioni, che pagano con regolarità i contributi verso la Città metropolitana. Abbiamo avviato un percorso che ci auguriamo non si interrompa».
Percorso che passa anche dal raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro? «Il termovalorizzatore serve – spiega Versace –, quello che non serve è il bruciatore che abbiamo a Gioia Tauro. Così com’è non serve né in riferimento alla raccolta dei rifiuti né per la salute dei concittadini perché non corrisponde alle prescrizioni della Comunità europea. Al governatore Occhiuto chiediamo di metterlo in sicurezza. Non ci interessano i discorsi sul raddoppio: deve essere adeguato ai tempi, sicuro, con strumentazione all’altezza che possa generare economia». Con la Regione la Città metropolitana ha avuto finora una relazione per lo meno agitata. «Il rapporto con la Regione – dice senza mezzi termini Versace – non è stato proficuo per il mio territorio. È dipeso dalle mie posizioni? Probabilmente forse anche io devo fare di più, ma per sposarsi bisogna essere in due. A volte bisognerebbe svestirsi dai panni dei tifosi quando si parla alla Cittadella e rappresentare i territori fuori da ogni logica da tifoserie».
Eppure i fondi in arrivo per il Reggino non sono pochi, a partire dallo schema acquedottistico della diga del Menta. «Valuto positivamente tutte le attenzioni per il mio territorio – riflette il sindaco metropolitano –. Da un anno a questa parte ho assistito a tanti annunci per milioni di euro da spendere nel territorio metropolitano. Non mi importa chi fa le opere e porta i finanziamenti, ma devono essere finanziamenti spesi e che abbiano ricadute. Sul Menta ci sono stati rallentamenti amministrativi che appartengono anche alla mia area politica (si riferisce al governo nazionale, ndr), mi auguro che questa sia la volta buona. Il Comune di Reggio Calabria sta adeguando le condotte per ricevere la portata e connettere la diga con la città. Se il “sogno” della diga del Menta si avvererà sarò contento per cittadini e attività commerciali. Spero soltanto che non rientri anche questo nell’annuncite».
Annunci per la diga, bandi per l’aeroporto di Reggio Calabria. Almeno su questo pare ci sia un cambio di passo. «Facciamo chiarezza – puntualizza Versace –: il Cis Volare appena presentato è una invenzione del ministro Carfagna che ha trovato il modo per non perdere delle risorse che erano già state destinate allo scalo reggino. C’erano fondi che si stavano perdendo e l’unico strumento per recuperarli era questo». Il sindaco metropolitano punta il dito contro la vecchia gestione della Sacal mentre ritiene che il nuovo amministratore unico, Marco Franchini, abbia un «piglio diverso». Lo stesso Franchini, in una recente intervista a “L’altro Corriere Tv” ha confermato di aver trovato progetti da rivisitare e una fiducia da ricostruire attorno agli scali calabresi. «È la conferma che per quasi tre anni siamo rimasti in attesa che questi fondi fossero utilizzati. Per questo forse non dovremmo più chiamare il provedimento “emendamento Cannizzaro” ma “emendamento Carfagna”. Perché non basta intercettare le risorse, poi vanno spese con i progetti» Per questo Versace ringrazia Franchini e gli chiede un passo ulteriore: «Credo che sia un uomo del fare e non degli annunci, vediamo come cresce il mio aeroporto, magari può stuzzicare l’idea di Città metropolitana di metterci delle risorse. Se completiamo entro la fine dell’anno con un piano industriale vero è meglio».
In quella terra dei progetti sospesi che è la Calabria, Versace dedica un passaggio alla Silicon Valley che dovrebbe (condizionale d’obbligo) nascere a Saline Joniche. «Sono state alimentate aspettative per un programma da 90 milioni che oggi non vediamo concretizzarsi, non sta più nelle linee di finanziamento del ministero e non so perché. Prima di illudere un territorio coinvolgendo 42 partner, 16 Comuni e l’Università Mediterranea bisognerebbe riflettere. Quell’idea oggi rischia di essere un altro buco nell’acqua. Io ho dato formale disponibilità a Occhiuto per interloquire con il nuovo governo per trovare una soluzione. Anche in questa vicenda chiedo chiarezza; il governatore deve rappresentarci».
Per restare a Saline Joniche, Versace si dice invece soddisfatto del lavoro avviato dall’Autorità portuale: «Il presidente Mario Mega (che guida l’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, ndr) sta promuovendo sinergie. Siamo in una fase avanzata con il coinvolgimento del sindaco di Montebello. Ci sono dei fondi e si stanno spendendo. Un esempio di buone pratiche: basterebbe ascoltare la vocazione dei territori e provare a metterla a sistema».
Infine, la politica. E le Politiche. Versace, dirigente regionale di Azione, il movimento di Carlo Calenda, spiega che «non avevamo un tessuto di amministratori locali che potesse costituire la base per il risultato elettorale e abbiamo detto no a nomi importanti che potevano farci crescere. Ma questo non è un problema: il nostro partito deve rispondere alla logica di fare, non di annunciare. In più la fusione con Italia Viva nelle ultime ore, senza poterci parlare, non ha aiutato nella scelta delle candidature». Reggio Calabria è, per Versace, un laboratorio di come la politica possa superare i contrasti per concentrarsi sui problemi: «Abbiamo a Reggio un esempio virtuoso di come il Pd governa con Azione e Italia Viva e altre forze moderate. Se c’è buona amministrazione i problemi si superano facilmente. Per il futuro mi auguro che si ragioni sui problemi della Calabria e poi si parli delle coalizioni». Riguardo al risultato elettorale, il sindaco metropolitano si dice «parzialmente contento. Lo dico con fierezza, se faccio un paragone con Campania, dove abbiamo raccolto il 5,5%, forse non è andata tanto male. C’erano mostri della politica in campo da molto più tempo di noi».
Per il futuro, Versace spera che «Falcomatà (il sindaco metropolitano sospeso dopo la condanna in primo grado per il caso “Miramare”, ndr) possa rientrare il più preso possibile». Non si considera ingombrante dopo questa fase transitoria di gestione della Città metropolitana: «Tra buoni amministratori non ci può essere alcun problema, ho cercato con le mie competenze di portare avanti il programma sottoscritto per guidare Comune e Città metropolitana. Tornerò a fare il vicesindaco metropolitano, penso di poter essere un valore aggiunto». (redazione@corrierecal.it)
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