COSENZA Un dramma sociale si sta abbattendo sulla comunità di Bisignano, comune in provincia di Cosenza. Tutti i dipendenti finora impiegati (circa 20 unità) stanno per ricevere il preavviso di licenziamento, coinvolgendo nel dramma anche un importante indotto. Questo è quanto ha comunicato stamattina la società Consuleco s.r.l, titolare dell’impianto di depurazione e trattamento di rifiuti liquidi pericolosi e non. Circostanza denunciata dalla Fiom – Cgil e Camera del Lavoro di Cosenza. «Tale drammatica decisione – si legge in un comunicato del sindacato – è stata avviata a seguito della determinazione conclusiva del Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente settore 02 della Regione Calabria, assunta con decreto dirigenziale n.12300 del 12/10/ 2022. In essa è scritto che “.. è da rigettare l’istanza di riesame, motivata della conferenza di servizi, con valenza di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale presentata dalla Consuleco srl “. Di disporre pertanto la chiusura dell’impianto in questione. Senza volere entrare nel merito formale della vicenda che purtroppo si trascina da alcuni anni, non possiamo però non sottolineare, anche a nome dei lavoratori e delle lavoratrici interessati, il paradosso di una questione emblematica della condizione della nostra Regione. Si chiude un impianto di depurazione e si mettono sul lastrico decine di lavoratori con le loro famiglie, in una terra come quella Calabrese che da anni deve affrontare problemi di inquinamento e di degrado ambientale, con scelte ed altrimenti risolvibili se solo si facesse prevalere il buon senso». «Come Fiom – Cgil e Camera del Lavoro di Cosenza – chiosano -riteniamo necessario ed indispensabile l’apertura di un tavolo regionale presso la Presidenza, già nei mesi scorsi interessata, per una attenta valutazione ed una conseguente determinazione che possa, nel ristabilire il pieno rispetto delle prescrizioni di legge, favorire la ripresa dell’attività, la salvaguardia dei livelli occupazionali, scongiurando i licenziamenti e rimettendo a disposizione dell’intera Regione un impianto industriale di depurazione assolutamente necessario per scongiurare reali pericoli di inquinamento ambientale. A sostegno di tale richiesta l’assemblea dei lavoratori, svoltasi stamattina, ha deciso di indire un sit-in di protesta davanti la Cittadella a Catanzaro, per martedi 18 Ottobre alle ore 10. Non si può accettare che, in un contesto cosi drammatico, il sistema Istituzionale Locale, la Pubblica Amministrazione, possano assumere atteggiamenti legulei insensibili alle conseguenze, dai pericolosi risvolti sulla tenuta sociale della collettività».
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