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Crotone, lavori affidati a tre cooperative: assolto l’ex sindaco Vallone perché “il fatto non sussiste”

Scagionati anche i componenti dell’ex giunta comunale, i rappresentanti di tre cooperative e il dirigente del settore Lavori pubblici

Pubblicato il: 14/10/2022 – 15:57
di Gaetano Megna
Crotone, lavori affidati a tre cooperative: assolto l’ex sindaco Vallone perché “il fatto non sussiste”

CROTONE Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Il Tribunale ordinario di Crotone, con una sentenza di oggi, ha assolto con formula piena i componenti della giunta comunale che nel 2015 era guidata da Peppino Vallone, i rappresentanti di tre cooperative e il dirigente del settore Lavori pubblici (attualmente in pensione). Erano stati rinviati a giudizio perché accusati di avere favorito tre cooperative con assegnazione diretta di attività retribuite.

Le accuse e il processo

L’ipotesi accusatoria si basava sul fatto che le cooperative sarebbe state create appositamente per avere l’incarico dal Comune. Le cooperative erano di tipo B (presenza di soggetti disabili). L’indagine riguardava appunto l’affidamento di attività lavorative a tutte e tre le cooperative che avevano partecipato al bando del Comune emanato per dare sollievo alla crisi occupazionale in atto. Era un periodo di grande pressioni sociali che aveva anche visto gruppi di disoccupati protestare contro gli enti locali. Sulla spinta di questa protesta l’allora sindaco Vallone aveva tentato di creare un fondo sociale con il coinvolgimento della Regione Calabria e della Provincia di Crotone. Il progetto del coinvolgimento degli altri due enti non era riuscito e il Comune decise di procedere da solo utilizzando 200.000 euro di fondi royalties, incassati dall’ente per l’estrazione del metano. Il bando prevedeva di impegnare i lavoratori disoccupati nell’ambito delle attività del verde pubblico. La Procura di Crotone ha avviato un’indagine e sono stati, quindi, rinviati a giudizio Peppino Vallone, Mario Megna, Sergio Contarino, Francesco Barretta, Claudio Molé, Filippo Esposito Michele Marseglia, Santo Emilio Candigliota (deceduto per Covid), il dirigente Gianfranco De Martino e i rappresentanti delle cooperative coinvolte (Raffaele Esposito, Francesco Pupa e Galea Alessandro). L’ipotesi accusatoria si basava sul fatto che il Comune pagava già undici lavoratori in forza all’Akrea per gli interventi nell’ambito del verde pubblico. In verità, come è stato dimostrato dalla difesa, gli undici dipendenti dell’Akrea si occupavano esclusivamente del verde pubblico presente nel centro cittadino, mentre alle cooperative erano stati assegnati gli interventi da fare nelle periferie.

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