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L’inchiesta

Evade le tasse nel Maceratese, sigilli a beni per 6 milioni ad un imprenditore calabrese

Da anni operava nelle Marche. Avrebbe favorito un esponente di vertice del clan Graziano di Cosa Nostra

Pubblicato il: 14/10/2022 – 18:07
Evade le tasse nel Maceratese, sigilli a beni per 6 milioni ad un imprenditore calabrese

MACERATA La Questura di Macerata – Divisione Polizia Anticrimine di Macerata e il Servizio Centrale Anticrimine della Direzione Centrale hanno eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Ancona, su proposta formulata congiuntamente dal Questore e dal Procuratore della Repubblica di Macerata. Il provvedimento riguarda Giancarlo Iorio Gnisci, imprenditore edile ed immobiliare di origine calabrese, da un ventennio insediatosi nelle Marche, già sottoposto, nel 2020, alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di 3 anni, su proposta del Questore di Macerata.

Precedenti


Coinvolto in passato in diverse vicende processuali riguardanti reati tributari, finanziari, fallimentari, contro il patrimonio e la pubblica amministrazione e in materia di rifiuti, l’uomo risulta attualmente imputato dinanzi al Tribunale di Palermo per riciclaggio aggravato dalle finalità mafiose, avendo le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo siciliano accertato consolidati legami con Cosa Nostra nel periodo 2014-2015.
In quel contesto il proposto, in particolare, utilizzando lo schermo delle compagini societarie a lui indirettamente riconducibili, avrebbe agevolato, nell’ambito di uno stabile rapporto di collaborazione fiduciaria, un esponente di vertice del clan Graziano del mandamento mafioso di Resuttana (Palermo), nella realizzazione di operazioni di natura immobiliare e finanziaria finalizzate all’investimento delle risorse economiche illecite dell’organizzazione mafiosa in provincia di Roma e in Romania.

Le indagini

Le indagini svolte dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Macerata, in stretta collaborazione con il Servizio Centrale Anticrimine, hanno consentito di accertare come il soggetto, a fronte di una situazione reddituale di natura contenuta, abbia costituito, in territorio marchigiano, anche attraverso l’interposizione fittizia di familiari e prestanome, un importante e articolato sistema societario operante nel settore immobiliare, mediante la realizzazione di sistematiche operazioni volte a impedire la diretta riconducibilità all’indagato. Le società, strettamente collegate tra loro, infatti, sono state utilizzate per operare trasferimenti di beni e di ricchezza, per giustificare spese e conseguente abbattimenti di utili (anche con ricorso a fatturazioni inesistenti), per parcellizzare e al contempo riciclare denaro, celando la disponibilità di somme provento di reati.
Il Tribunale delle Misure di prevenzione di Ancona, accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica e dal Questore di Macerata, ha disposto il sequestro della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale di 14 società operanti nel settore immobiliare ed edilizio, 27 fabbricati e 44 terreni, 3 veicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 6 milioni di euro.

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