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via alla XIX LEGISLATURA

Fontana presidente della Camera, striscione di protesta del Pd

Il leghista passa con 222 voti, applausi del centrodestra. I dem: «No a un omofobo pro Putin»

Pubblicato il: 14/10/2022 – 12:26
Fontana presidente della Camera, striscione di protesta del Pd

ROMA Il deputato della Lega Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera. Lo ha proclamato il presidente provvisorio dell’Assemblea di Montecitorio Ettore Rosato dopo aver letto il risultato dello scrutinio della quarta votazione. Fontana ha ricevuto 222 voti. Tutto il centrodestra si è nuovamente levato in piedi ad applaudire. Il presidente Ettore Rosato va a comunicare a Fontana, che non è in Aula, il risultato della votazione. I votanti sono stati 392, la maggioranza richiesta 197. Oltre a Fontana hanno ottenuto voti: Guerra 77, De Raho 52, Richetti 22. le schede disperse sono state 2, le bianche 6, le nulle 11.

La protesta

Appena iniziata la quarta votazione per eleggere il presidente della Camera, i deputati del Pd Rachele Scarpa, Sara Ferrari ed Alessandro Zan hanno esposto un grande striscione con la scritta “No a un presidente omofobo pro Putin”, riferito sempre a Fontana: lo striscione ha attirato l’attenzione generale, in particolare quella dei parlamentari Pd tra cui il governatore del Lazio Zingaretti e Stefano Graziano, ex commissario del Pd calabrese, che (nella foto) si sono voltati all’indirizzo dei colleghi di gruppo.  Il presidente provvisorio Ettore Rosato ne ha chiesto la rimozione ai commessi.

Il profilo del nuovo presidente

Veronese, laureato in Scienze politiche, storia e filosofia, Lorenzo Fontana è un leghista della prima ora (nel 2002, a soli 22 anni, divenne vice-coordinatore federale del Movimento Giovani Padani).
È considerato uno dell’ala più conservatrice del proprio partito, e tra i più vicini al segretario Matteo Salvini. Nel primo anno della scorsa legislatura, durante il cosiddetto governo giallo-verde, ha ricoperto l’incarico di ministro della Famiglia e delle disabilità. Dal 2009 è eletto nel Parlamento Europeo, dove è riconfermato alle elezioni del 2014, prima di passare alla Camera dei Deputati, inizialmente come vicepresidente dal marzo 2018: la sua esperienza in qualità di vice di Roberto Fico dura però pochi due mesi, perché a giugno giura appunto come ministro della Famiglia.

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