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Tensioni

Crotone, è scontro aperto tra gli azzurri

Operazioni in corso per “far fuori” il coordinatore provinciale di Forza Italia Torromino. Silurato Megna

Pubblicato il: 17/10/2022 – 13:58
di Gaetano Megna
Crotone, è scontro aperto tra gli azzurri

CROTONE Clima da resa dei conti in Forza Italia di Crotone. Il braccio di ferro è iniziato da tempo e ora i livelli regionali stanno tirando le somme per mettere in un angolo il coordinatore provinciale del partito, Sergio Torromino. Il primo schiaffo a Torromino è arrivato ieri con la richiesta di dimissioni da coordinatore cittadino a Mario Megna. La richiesta gli è stata fatta personalmente dal coordinatore regionale, Giuseppe Mangialavori. Il colloquio con Mangialavori, secondo quanto riferiscono fonti di FI, è stata tranciante e la nota diffusa dal coordinatore regionale, durissima: «Sei fuori dalla linea del partito».
Eppure, secondo quanto viene riferito, i toni pubblici sono più duri di quelli usati in privato. Megna è stato affondato e verosimilmente ora potrebbe toccare a Torromino. È noto a molti che il rapporto tra Mangialavori e Torromino, per usare un ossimoro che dà l’idea, è da annoverare quelli che «si amano con odio». Le prime scintille si sono registrate al momento delle candidature regionali e per la Provincia pitagorica. Torromino ha scelto la strada dell’autonomia provinciale nell’indicare i candidati e Mangialavori si è legato al dito la questione. Già alle elezioni provinciali sono emersi contrasti seri e, questa volta, Torromino è stato costretto ad accettare la candidatura a presidente del sindaco di Cirò Marina, Sergio Ferrara. L’allora parlamentare stava lavorando per mettere in piedi una coalizione allargata.
L’operazione è saltata e il coordinatore provinciale ha dovuto ingoiare un grosso rospo. L’operazione messa in campo da Mangialavori è stata dal sostegno arrivato da diverse correnti locali che, per l’occasione, si sono coalizzate per azzerare la leadership provinciale e cittadina. Dopo il voto alla provincia la situazione è apparentemente rientrata. Il fuoco dello scontro è rimasto vivo sotto la cenere. Tutto sembrava essere rientrato, ma lo scontro pubblico è ripartito quando Torromino e Megna hanno intavolato un ragionamento con il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, con l’obiettivo di portare al centrodestra l’amministrazione comunale pitagorica, nata sotto l’emblema del civismo. Nei loro ragionamenti Torromino e Megna, infatti, hanno sempre sostenuto che non era FI ad entrare nella maggioranza, ma Voce a colorare politicamente l’amministrazione sottoscrivendo l’accordo con i rappresentanti del partito di Berlusconi.
L’intervento di Mangialavori ha fatto saltare il banco anche in questa occasione. Tutto è rientrato. Il momento non era opportuno perché si potevano avere ripercussioni negative sulle elezioni per il rinnovo del Parlamento. Torromino è stato anche candidato, ma in una posizione impossibile per essere eletto. Dopo il voto per il rinnovo del Parlamento, Torromino e Megna hanno ripreso a tessere la tela dell’accordo con Voce che prevedeva e prevede, tra l’altro, la nomina a presidente del consiglio comunale di Crotone di Megna, al posto di Giovanni Greco, destinato ad occupare uno scranno in Giunta. Questa era la situazione quando Mangialavori è intervenuto (ieri per l’esattezza) ed ha chiesto a Megna di dimettersi da coordinatore cittadino del partito, non di restituire la tessera. Si racconta che, anche in questo caso, i livelli locali hanno sollecitato l’intervento di Mangialavori. Ieri, secondo quanto è stato possibile apprendere, Torromino avrebbe inutilmente tentato di contattare il coordinatore regionale.
Le sue chiamate non hanno ottenuto risposte. Si dice anche che, a breve, dovrebbe esserci un incontro tra il coordinatore regionale e quello provinciale. Sull’esito positivo di questo incontro nessuno è disponibile a scommettere un solo centesimo, mentre sul fronte del rimpasto nella Giunta Voce, al momento, non ci sono grandi novità.

Pd: «Passaggio di testimone deciso a tavolino»

Intanto sulla vicenda al Comune di Crotone il Partito democratico ha diffuso una nota. «Ancora, nulla di personale nei confronti dei consiglieri Greco e Megna, – scrive il Pd – ma questo passaggio di testimone deciso a tavolino, come si coniuga con i criteri di discussione e condivisione sui quali dovrebbe basarsi la scelta del presidente del consiglio, massima carica dell’assise cittadina, con un ruolo di imparzialità e garanzia? Tra un post e l’altro, sarebbe possibile avere una spiegazione degna di questo nome, su quello che sta accadendo nel Comune di Crotone?».
«Il Presidente del Consiglio (sia quello uscente che quello entrante) – si legge – quali motivazioni offrono rispetto al cambiamento in atto?  Soprattutto, possiamo sapere con chiarezza dove si collocano i singoli consiglieri comunali finora di maggioranza (ed anche qualcuno di opposizione) e in base a quali logiche sceglieranno alle prossime sedute, se presentarsi o meno in Consiglio, e come votare?». 
«Qualcuno potrebbe obiettare – conclude il Pd – che la necessità di trovare risposta a queste poche e semplici domande deriva da schemi mentali e politici ormai superati, dall’essere ancora inquadrati negli schemi della “vecchia politica”. Può essere, ma quella vecchia politica ci ha insegnato che in base al principio della rappresentanza, se un cittadino ti vota, nel momento in cui sei eletto hai una responsabilità nei suoi confronti. E quella responsabilità dura per tutto il mandato, non solo tra un rimpasto e un altro!». (redazione@corrierecal.it)

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