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Mercato del lavoro bloccato in Calabria: tasso di occupazione al 43,9%

Per i dati dell’Istituto Tagliarne la regione è lontana dalla media nazionale. Non basta il “boom” di esportazioni

Pubblicato il: 17/10/2022 – 12:30
Mercato del lavoro bloccato in Calabria: tasso di occupazione al 43,9%

CATANZARO Ancora in fondo alla classifica sul tasso di occupazione nella fascia d’età 15-64 anni. Va peggio della Calabria solo la Sicilia in base all’analisi svolta dal Centro studi “Tagliacarne”. Sebbene nel settore agroalimentare si registri una crescita sulle esportazioni del 36% su scala annua, il mercato del lavoro calabrese resta fermo con un tasso occupazionale del 43,9%. Ultima in classifica la Sicilia con il 42,9%, a fronte di una media nazionale del 60,5%. Ancora peggiori i dati per quanto riguarda l’occupazione femminile: a livello nazionale del 51,4%, in Calabria con ben 20 punti percentuali in meno non supera il 31,9%.

Boom di esportazioni (+36%). Ma non basta

Non basta neanche il boom di esportazioni, – viene sottolineato sulle pagine della “Gazzetta del Sud” – rilevato da Sud del Sole24Ore, che il comparto agroalimentare è riuscito a realizzare esportando il made in Calabria all’estero: la crescita del 36% rispetto al periodo pre-Covid, dunque con una valenza importante perché non legata al crollo del periodo pandemico, vale la conquista del 60% delle esportazioni totali della regione». Peculiari da questo punto di vista sono i prodotti tipici della regione, come la cipolla rossa di Tropea, la ‘nduja di Spilinga, il bergamotto reggino, il vino di Cirò, l’olio extravergine, di cui nel 2021 sono stati prodotti circa 600mila quintali. Ad essere interessati dalle esportazioni tantissimi Paesi europei, oltre a Canada e Stati Uniti. A mettere in crisi il settore potrebbero essere, però, l’incognita determinata dall’incremento dei costi energetici.

Da ottobre a novembre previste oltre 22mila assunzioni

Nel mese di ottobre in Calabria dovrebbero essere 9.080 (22.230 fino a dicembre): il 26,2% nell’industria, il 73,8 nei servizi. Suddividendoli per provincia, a Cosenza 3.380 a ottobre (8.130 fino a dicembre): 1.880 a Catanzaro (4.780); 2.450 a Reggio Calabria (5.710); 750 a Crotone (2.020); 620 a Vibo Valentia (1.590). Sono i risultati dell’analisi di Unioncamere-Excelsior-Anpal, secondo i quali il 20,9% sarebbe costituito da dirigenti, professioni specializzate e tecnici; il 40,7 da impiegati, professioni commerciali e servizi; il 29,1 da operai specializzati, conduttori di impianti e macchine; il restante 9,3 professioni on qualificate.

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