COSENZA «La giunta Caruso incassa un altro flop nella gestione del welfare e trascina nell’insuccesso politico ed amministrativo tutti e 13 comuni dell’ambito sociale n.1 di Cosenza». A dichiararlo è il circolo di Cosenza della “Calabria che Vuoi”, al quale si sono rivolti numerosi gestori dei servizi socioassistenziali dell’Ambito denunciando la grave condizione di precarietà economica nella quale versano a causa dei mancati rimborsi delle prestazioni da parte del Comune di Cosenza.
«È la seconda volta che interveniamo su questo tema – dichiarano i responsabili del circolo della “Calabria che Vuoi”, il presidente e il segretario del circolo di Cosenza, Giovanni Gentile e Candida Tucci – perché già nei mesi scorsi siamo stati investiti del problema, tant’è che nel mese di aprile avevamo chiesto al sindaco Caruso ed ai suoi assessori un incontro per ragionare dei problemi del settore. Richiesta rimasta inevasa, a dispetto di tutte le regole di democrazia che impongono il confronto con le parti politiche».
«Andiamo ai fatti. Con due diversi trasferimenti la l’Assessorato al Welfare della Regione Calabria ha trasferito all’Ambito sociale di Cosenza, nel mese di febbraio e, successivamente, a giugno – prosegue la nota – oltre 2 milioni e mezzo di euro da utilizzare per liquidare le prestazioni sociali erogate dalle strutture socio assistenziali in favore di minori, anziani e disabili. A ben 10 mesi da inizio anno, purtroppo, il Comune di Cosenza, tramite i propri uffici, fa sapere ai malcapitati gestori che a stento riuscirà ad saldare il mese di aprile 2022 perché i soldi sono finiti. Una notizia che sconvolge ed allarma tutto il comparto non solo per le cifre (2 milioni e mezzo di euro sarebbero stati sufficienti a coprire l’intero fabbisogno annuale del 2022, quindi a pagare da gennaio fino a dicembre), ma anche perché la sofferenza economica dovuta ai rincari energia e del costo della vita, questa volta, non consente a nessuno di poter tergiversare a lungo».
«Una giunta di sinistra che anche in campagna elettorale si è professata a difesa di alcuni settori – continuano i responsabili della “Calabria che Vuoi“ – invece, alla prova dei fatti, mostra di disconoscere le più basilari regole del confronto democratico con le parti politiche e mette in sofferenza settori delicati come il welfare, dimostrando disattenzione e superficialità politica che deve far riflettere».
Secondo la Calabria che vuoi non vanno meglio le cose nella gestione degli altri settori delle politiche sociali dell’Ambito n. 1 di Cosenza. «Infatti – avanza la nota – si è scoperto che ad oggi ancora non risultano spesi i Fondi non Autosufficienza del 2016/2017 e via discorrendo. Politicamente, ricordiamo alla giunta Caruso che la democrazia è confronto e sintesi, e per confronto si intende apertura e dialogo con le parti sociali e che, al contrario, la sottrazione al confronto dimostra un atteggiamento autoreferenziale forse “comodo” per chi sta al potere ma pericoloso perché scarsamente rappresentativo».
La Calabria che vuoi «andrà avanti in questa battaglia di giustizia e dignità in favore di quanti lavorano in questo settore, gestori, operatori e fasce deboli perché le prerogative politiche si acquisiscono con le azioni politiche e non con i proclami da campagna elettorale. A breve chiederemo un incontro in Regione con l’assessorato competente per cercare di risolvere il problema», concludono concludono Candida Tucci e Giovanni Gentile, mantenendo alta l’attenzione su tutto il comparto socio-assistenziale dell’ambito n. 1 di Cosenza.
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