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Consuleco, sit in di lavoratori e sindacati alla Cittadella. «Non si può far morire la nostra azienda» – VIDEO

L’incontro con la Regione Calabria, le possibili soluzioni e le difficoltà nel superare l’impasse. A rischio il futuro di 20 dipendenti

Pubblicato il: 18/10/2022 – 14:39
Consuleco, sit in di lavoratori e sindacati alla Cittadella. «Non si può far morire la nostra azienda» – VIDEO

CATANZARO Lo avevano annunciato, in un appello lanciato sul Corriere della Calabria, (leggi qui) e questa mattina i dipendenti della Consuleco di Bisignano si sono ritrovati dinanzi la Cittadella Regionale per un sit-in di protesta accompagnati dalla Cgil di Cosenza. Tutti i dipendenti hanno ricevuto il preavviso di licenziamento dalla società Consuleco Srl, titolare dell’impianto di depurazione e trattamento di rifiuti liquidi pericolosi e non. La decisione segue la determinazione conclusiva del Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente della Regione Calabria, dove si legge «è da rigettare l’istanza di riesame, motivata della conferenza di servizi, con valenza di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale presentata dalla Consuleco Srl». Tradotto in soldoni, è stata disposta la chiusura dell’impianto. Oggi al termine dell’incontro richiesto ed ottenuto, la rappresentanza di lavoratori e sindacati hanno ascoltato le parole dei dirigenti della Regione Calabria. Per uscire dall’impasse, Consuleco dovrebbe realizzare un nuovo progetto per sversare le acque pulite direttamente nel torrente. Un processo però che richiederebbe un iter estremamente lungo. Ed allora, i sindacati hanno sottolineato la volontà di chiedere al Comune di Bisignano lumi sulla direttiva legata allo sversamento per capire se esistano o meno spiragli per modificare quanto deciso e permettere ad azienda e lavoratori di continuare ad operare. La stessa azienda potrebbe presentare ricorso al Tar contro la sospensiva.

«Perché far morire Consuleco?»

«Ci aspettiamo che i lavoratori possano tornare a svolgere la loro mansione perché è utile per la comunità, si tratta di un lavoro svolto nel corso di molti anni in un impianto, che come ci risulta non inquina. Ad oggi, infatti, non è stata revocata l’autorizzazione», sostiene ai nostri microfoni il segretario generale della Cgil Cosenza, Umberto Calabrone. «Poniamo alla Regione una domanda precisa, come è possibile che con una interpretazione formale della legge si sospende l’attività di uno stabilimento industriale come Consuleco?», chiede un lavoratore. «E’ uno dei depuratori più importanti della Regione Calabria – aggiunge – e per effetto di questa sospensione, ci ritroviamo con un preavviso di licenziamento e rischiamo di perdere tutto». «Abbiamo un impianto, abbiamo i lavoratori – chiosa il dipendente Consuleco – siamo altamente specializzati e competenti in questo settore e non si capisce perché lo si debba fare morire». (f.b.)

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