COSENZA I lavori del Consiglio comunale di Cosenza sono stati anticipati da una riunione tra il sindaco Franz Caruso e una delegazione delle famiglie sottoposte a sgombero e residenti nelle abitazioni di Corso Umberto (leggi qui). La seduta si apre con un minuto di silenzio in ricordo della governatrice della Calabria, Jole Santelli (ad un anno dalla sua scomparsa) e di Sergio Principe, imprenditore impegnato nel sociale.
Si parte da una mozione di solidarietà alle donne iraniane private dei propri diritti civili presentata dai consiglieri di minoranza Bianca Rende e Francesco Luberto, approvata dal parlamentino cosentino. Ma è chiaro che l’attenzione è tutta rivolta alle questioni meramente economiche: l’approvazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari da allegare al bilancio di previsione 2022/2024; l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche 2022/2024 e l’elenco annuale 2022. E ancora, il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e l’approvazione del Documento unico di programmazione e del bilancio di previsione 2022/2024, con la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Infine, il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio. Tutti punti discussi insieme, ma ovviamente votati separatamente. Sul punto era stato abbastanza chiaro, l’assessore al bilancio Giordano: «Non c’è alternativa alcuna alla proposizione di un piano di riequilibrio decennale», aveva sentenziato lunedì nel corso della seduta della commissione bilancio.
«Dipendenti e dirigenti hanno lavorato a mani nude senza risorse umane e strumentali», esordisce l’assessore comunale al bilancio. Che dopo passa subito a rimarcare il drammatico stato delle casse dell’Ente bruzio. «Oggi dobbiamo prendere una decisione sulle sorti del Comune di Cosenza, sulla capacità di erogare servizi essenziali e anche ogni altro servizio istituzionale. «Con la dichiarazione di dissesto finanziario e la trasmissione alla Commissione straordinaria di liquidazione di una imponente massa passiva, sproporzionata rispetto alla dimensione demografica della citta di Cosenza, tra 200 e 330 milioni di euro che, attesa la notevole entità, risulta ancora in fase di definizione, il Comune di Cosenza, avrebbe potuto e, soprattutto, dovuto ripartire da zero, riprogrammando i propri servizi e le proprie attività per ciascuna missione e programma di cui al Dup e al Bilancio, dai servizi generali agli accantonamenti, passando per il personale, i servizi manutentivi, la viabilità, la pubblica illuminazione, il digitale, i rifiuti, il servizio trasporto pubblico, il servizio idrico integrato, per finire ai servizi sociali e alla gestione del patrimonio che avrebbe dovuto rivestire un ruolo fondamentale tanto nella gestione del risanamento dal dissesto quanto nella produzione di proventi essenziali per la copertura delle spese di funzionamento dell’Ente in Bonis». Ci si aspettava, quindi, quello che in gergo marinaresco si definisce “cambio di rotta” e invece nelle previsioni di spesa di parte corrente, nel 2020 e nel 2021, si è continuato «a stanziare le abnormi spese consolidate nel periodo pre dissesto, senza programmare quegli interventi di razionalizzazione nella acquisizione di lavori, servizi e forniture che costituivano precetto essenziale di un bilancio stabilmente riequilibrato e che avrebbero dovuto ricondurre le attività gestionali dell’Ente nell’alveo della congruità economica». Tutto ciò non è stato fatto ed è stato favorito un disavanzo di amministrazione al l31 dicembre 2021 di oltre 23 milioni euro. A questo, Giordano aggiunge un ulteriore elemento di criticità, «lo squilibrio strutturale consolidatosi a competenza che vede le spese correnti consolidate in base a contratti e convenzione in essere, eccede le entrate correnti di oltre 7 milioni che, aggiunti ai 2,4 milioni di disavanzo da ripianare su ciascuno dei dieci esercizi del riequilibrio, comportano una squadratura su base annua di quasi 10 milioni di euro, di fronte alla quale, non solo si debbono porre in essere tutte la manovre di riequilibrio di bilancio di cui all’art. 243 bis del tuel e alle linee guida in materia dettate dalla sezione autonomie della corte dei Conti, ma si è costretti a porre in campo radicali processi di razionalizzazione nella gestione delle spese».
Le iniziative da intraprendere prevedono un complesso e nutrito numero di interventi che saranno inseriti nel piano di riequilibrio da approvare entro 90 giorni da oggi e da sottoporre alla approvazione dell’organo di revisione, del ministero e della Corte dei Conti, i quali analizzeranno ogni documento. «Saranno definiti in questi mesi in collaborazione con ciascun settore dell’Ente sulla base delle linee di indirizzo fornite da questa amministrazione e quantificate per macro aree e macro valori, di entrata e di uscita, nel bilancio 2022-2024 oggi all’approvazione del Consiglio, che prevede tagli alle spese per oltre 3 milioni di euro ed incrementi progressivi di entrate per oltre 7 milioni di euro, in un’operazione di macro quadratura che dovrebbe consentire tanto il ripiano pro quota del disavanzo, quanto il recupero dello squilibrio strutturale e consolidato di competenza di cui accennavo prima». «Io finanza creativa – precisa – non ne ho mai fatta, e mai la farò».
Nel Comune di Cosenza è presente (si fa per dire) un impianto organico, estremamente ridotto nei numeri. «A fine anno saremo intorno a poco più di cento unità al netto della polizia municipale, a fronte dei 700 di pochi anni fa», precisa Giordano. A questa situazione si proverà a porre rimedio attraverso un fitto colloquio con il ministero al quale, data l’obbligata procedura di riequilibrio, «dovremo chiedere l’autorizzazione per ogni assunzione (mobilità, verticalizzazioni, concorsi) nella speranza che, pur dovendo, in ottica riequilibrio, contenere la crescita delle spese del personale, ci sia consentito di incrementare la dotazione organica quanto meno entro i limiti dei tetti assunzionali autorizzati in fase di approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato».
La situazione è drammatica, l’assessore non nasconde la preoccupazione e prima di concludere rievoca lo spettro del dissesto. «Vi è un grave e concreto rischio, ossia quello di riaprire a distanza di due anni le porte del dissesto finanziario». «Lo squilibrio strutturale è tale da costituire l’antefatto di una situazione di dissesto finanziario. Il ricorso al dissesto non è possibile senza tentare il riequilibrio. Si sappia però che il riequilibrio con gli annessi adempimenti ed i necessari quanto auspicati “cambi di rotta” nella gestione dell’Ente, impegneranno ognuno di noi, in collaborazione con la struttura dell’Ente, in un gran lavoro di razionalizzazione dei processi che, di certo, garantirà al Comune di Cosenza l’emersione dalla attuale situazione di crisi». «E’, quindi, essenziale – chiosa l’assessore – non solo si adotti il ricorso al riequilibrio ma che si approvi anche il bilancio 2022-2024 quale primo triennio del riequilibrio decennale, in modo da disporre di un documento fondamentale che ci consenta di dare continuità alle attività gestionali dell’Ente in attesa che il suo contenuto, per come auspicato dall’organo di revisione, sia utilmente trasfuso nel prossimo piano di riequilibrio».
La parola passa alla maggioranza, il consigliere Giuseppe Ciacco del Pd – nel suo durissimo intervento – punta il dito contro chi prima del sindaco Caruso ha amministrato la città di Cosenza, chi in questo Consiglio occupava i banchi della maggioranza. «Le vostre mosse hanno creato uno squilibrio di oltre 20 milioni di euro». Il presidente della commissione bilancio, Gianfranco Tinto, invece chiede il sostegno di tutti nel votare il bilancio per risollevare le sorti delle casse comunali. Per la minoranza prende la parola il consigliere di Fdi, Francesco Spadafora. «Sappiamo quanto sia difficile redigere un documento di bilancio, nel nostro caso il tutto si è reso complicato a causa del problema che conosciamo bene: la carenza di risorse umane». Lo stesso consigliere poi definisce il piano proposto da Giordano da «lacrime e sangue», ragion per cui non «voteremo insieme ai colleghi del mio partito l’approvazione del bilancio». Bianca Rende, annuncia il voto favorevole al piano di riequilibrio ma ammette di non essere convinta dei «tagli del bilancio», motivo per cui esprimerà voto contrario all’approvazione. «Immobilismo e disorganizzazione caratterizzano il primo anno dell’amministrazione comunale», chiosa la consigliera Rende. Gli interventi si susseguono e a riferire sui punti all’ordine del giorno è Francesco Caruso. L’ex vice sindaco della città dei bruzi, e candidato sindaco alle ultime Comunali, reputa fastidiose ed inutili le accuse e le offese rivolte dalla maggioranza nei confronti dell’attuale minoranza. Caruso ricorda «gli sforzi» profusi dal sindaco Occhiuto e dalla sua Giunta e decide di togliersi la giacca e rimboccarsi le maniche della camicia. Un gesto per rimarcare l’impegno profuso nella precedente avventura amministrativa. «Vi siete arroccati nelle vostre stanze, realizzate i vostri documenti e li proponete confezionati. In questo modo e con questo atteggiamento aggressivo non potete certo pretendere di ricevere il nostro voto favorevole». A rincarare la dose, il consigliere di minoranza Michelangelo Spataro che accusa il Comune di non essere stato in grado di garantire «il servizio scuolabus e i libri di testo per i giovani alunni». Sul servizio bus risponde Francesco Alimena, sottolineando come l’amministrazione sia stata brava a garantire i fondi messi oggi a disposizione, a differenza da quanto fatto dal “governo” Occhiuto. Tra gli ultimi interventi, il consigliere del gruppo misto, Domenico Frammartino, loda il lavoro dell’assessore Giordano anche se si dice contrario ai «tagli lineari». Comunque esprime il suo voto favorevole alla manovra proposta dall’assessore Giordano. Si passa al voto. Il Consiglio approva il piano triennale dei lavori pubblici, riconoscimento debiti fuori bilancio, bilancio di previsione 2022-2024 (voti contrari 9)e la manovra di riequilibrio con la maggioranza dei voti dell’aula (voti contrari 7).
Nel suo intervento Francesco Caruso ha sottolineato in più passaggi la relazione dell’assessore al bilancio Giordano. Quest’ultimo chiede ed ottiene, dopo numerosi altri interventi, di replicare e lo fa ricordando il ricorso della precedente Giunta a società e collaboratori esterni. La circostanza scatena l’ira di Caruso che ad alta voce replica a quelle che ritiene delle accuse e chiede una mozione d’ordine in merito alla possibilità di replica di un assessore in relazione ad un ordine del giorno. La segretaria generale del Comune bruzio, Virginia Milano, ritiene valevole la replica soprattutto perché concessa dal Presidente del consiglio comunale, Giuseppe Mazzuca. E’ stato lo stesso Mazzuca a tentare inizialmente, e senza successo, a riportare la calma in aula. Il presidente del parlamentino bruzio alza la voce chiedendo di non interrompere gli interventi di nessuno dei consiglieri decisi a prendere la parola. L’ordine viene ristabilito, a fatica, dopo qualche minuto e tra gli sguardi persi di alcuni consiglieri. Qualche altro si nasconde dietro un sorriso.
Il 18 Ottobre 2021 Franz Caruso diventava nuovo sindaco di Cosenza, la proclamazione sarebbe arrivata qualche giorno dopo. Il sindaco prende la parola, al termine di una seduta del civico consesso particolarmente lunga e tesa. D’altro canto i temi discussi e gli ordini del giorno messi a voto influenzeranno e non poco l’azione futura della macchina amministrativa. Abbiamo votato altri importanti strumenti finanziari, quello di oggi è il più importante ma non l’unico. Le condizioni del Comune nel 2011 non erano quelle del 2021, il disavanzo di dieci anni fa c’era e vi erano progetti già approvati, opere realizzate ma ideate da altri». E ancora, aggiunge il primo cittadino «nel 2011 non c’era il dissesto, noi ci siamo ritrovati a governare una situazione assai complessa». «Non ci siamo messi a piangere, non abbiamo dovuto fare nessuna sceneggiata napoletana per mostrare che lavoriamo h24 per il bene del Comune. Certo potevamo fare di più, ma chi vive in questo palazzo non vive di immobilismo e non ammette disorganizzazione», continua Caruso. In vista del parere della Corte dei Conti stiamo lavorando un progetto di finanza che sta presentando Municipia, che ha deciso di investire a Cosenza. E sull’aumento delle spese energetiche adotteremo un piano di efficientamento energetico per contenere la spesa». E promette, «in dieci anni consegneremo un bilancio in equilibrio». «Sono un avvocato penalista abituato a difendere – chiosa Caruso – ma quanto fatto negli ultimi cinque anni dall’amministrazione che mi ha proceduto è indifendibile». Il primo cittadino difende l’intervento del consigliere Ciacco, molto duro nell’affondare i colpi contro la minoranza, e cita quello che definisce «l’ultimo grande statista», Bettino Craxi: «Non credo che ci sia nessuno in quest’Aula, responsabile politico di organizzazioni importanti, che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: perché presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro».
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