Ultimo aggiornamento alle 20:24
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

l’operazione

Gli affari sporchi della ‘ndrangheta al Nord: quattro arresti e sequestro da nove milioni – VIDEO

Inchiesta della Dda di Venezia sulle infiltrazioni del clan “Arena-Nicoscia” nelle province di Verona, Mantova e Trento. Edilizia nel mirino della cosca

Pubblicato il: 18/10/2022 – 12:32
Gli affari sporchi della ‘ndrangheta al Nord: quattro arresti e sequestro da nove milioni – VIDEO

VENEZIA Quattro misure cautelari personali e un sequestro di beni per un valore di oltre 9 milioni di euro. Un’ordinanza firmata dal gip di Venezia ed eseguita dalla Dia e dalla guardia di finanza di Verona ha messo nel mirino gli affari sporchi della ‘ndrangheta nelle province di Verona, Mantova e Trento. Nell’operazione, tuttora in corso, tra Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia, sono impegnati oltre 40 militari ed agenti della Guardia di Finanza e della Direzione Investigativa Antimafia.
In particolare, tre persone sono state raggiunte da misura di custodia cautelare in carcere,
mentre un quarto uomo è stato sottoposto a obbligo di dimora presso il comune di
residenza.

False fatturazioni, riciclaggio e autoriciclaggio: le accuse agli indagati

Agli indagati sono contestati reati tributari, con particolare riferimento all’emissione e utilizzo di false fatturazioni, riciclaggio e autoriciclaggio, aggravati dall’aver commesso tali reati con metodo mafioso e per agevolare l’attività della ‘ndrangheta. È stato contestualmente eseguito a carico dei soggetti sottoposti a indagine il sequestro di oltre 9 milioni di euro quale profitto dei reati tributari e del riciclaggio. I provvedimenti restrittivi della libertà personale, nonché ablativi eseguiti nella mattinata odierna sono una prosecuzione di attività investigative dirette dalla stessa Procura della Repubblica di Venezia- Direzione Distrettuale Antimafia- e delegate alla Direzione Investigativa Antimafia. All’esito delle indagini si accertò l’operatività di un sodalizio criminale di stampo ‘ndranghetistico dedito alla commissione di numerosi delitti.

Le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore edilizio

In particolare, erano emersi concreti elementi di prova che una società, gestita dai tre soggetti, all’epoca arrestati, era stata strumentalmente utilizzata per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti di cui erano beneficiarie altre imprese riconducibili ad esponenti della criminalità organizzata di matrice calabrese operanti tra Veneto ed Emilia Romagna. A partire dalle risultanze di quella indagine, sono state avviate ulteriori attività investigative, tali da documentare gravi indizi relativi all’esistenza anche di altre società ritenute vicine alla criminalità organizzata di tipo mafioso (‘ndrangheta), interessate alla realizzazione di lavori – anche in appalti pubblici – nel settore edilizio.
Le successive verifiche svolte, avvalorate anche dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, hanno determinato l’apertura di un nuovo procedimento penale e l’esecuzione di complessi accertamenti bancari nei confronti di società esecutrici di lavori pubblici.

Nel mirino le attività della cosca “Arena-Nicoscia”

Le nuove indagini, delegate dalla Procura di Venezia, in modo sinergico, alla Direzione Investigativa Antimafia e dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Verona, sono state orientate all’attività di infiltrazione nel settore dell’edilizia in Veneto da parte di strutture locali di ‘ndrangheta afferenti, in particolare, alla cosca “Arena-Nicoscia”, di Isola di Capo Rizzuto. Gli specifici approfondimenti investigativi eseguiti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona – consistiti in disamine contabili, indagini finanziarie, controlli incrociati, riscontri degli obblighi previdenziali sul personale dipendente, interpolazione con le evidenze antiriciclaggio e mappature delle cointeressenze societarie – unitamente alle contestuali verifiche fiscali avviate in parallelo, hanno permesso di riscontrare concreti elementi che suggeriscono una effettiva presenza di elementi di contiguità con la ‘ndrangheta in alcune delle imprese oggetto di attenzione, nonché di appurare la fittizietà di taluni rapporti tra imprese per la realizzazione di opere o la prestazione di servizi e di accertare, tra l’altro, la destinazione dei flussi finanziari a favore di imprese con sede in Calabria, rappresentate o riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata. I destinatari dei provvedimenti sono indagati per i delitti di riciclaggio, autoriciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, tutti aggravati, per il caso di specie, dal metodo mafioso avendo agito nell’interesse delle locali di ‘ndrangheta.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x