CROTONE Anche oggi i circa 230 dipendenti delle Autolinee Romano hanno incrociato le braccia, bloccando tutte le corse degli autobus che collegano il territorio a molti centri della Calabria con notevoli disagi per studenti e lavoratori pendolari che ogni mattina devono raggiungere la città.
La protesta, scattata nella giornata di ieri con i lavoratori che hanno dichiarato lo stato di agitazione, origina dal mancato pagamento dello stipendio intero: in busta paga, infatti, questo mese i dipendenti hanno trovato solo il 50 per cento del salario. Un taglio che ha riguardato tutti i 230 lavoratori, compresi gli amministrativi e gli addetti alla biglietteria, e non solo gli autisti.
Non è servito a risolvere la problematica neppure l’incontro con l’assessore regionale ai Trasporti, il neo senatore Fausto Orsomarso, che si è tenuto ieri pomeriggio, le cui rassicurazioni non sono state ritenute valide dall’assemblea dei lavoratori. Dal canto suo l’azienda, in una lettera inviata alle organizzazioni sindacali, oltre che alla Regione Calabria, al Comune di Crotone e alla Prefettura, spiega: «Ogni mese registriamo che le prestazioni rese costano più di quanto le tariffe e i corrispettivi consentono di recuperare. La Regione Calabria – prosegue la nota – conosce bene il problema, l’aumento del costo del gasolio e dei servizi necessari per il funzionamento rende totalmente insufficienti i corrispettivi che incassiamo per il Tpl. Siamo costretti a comunicare – ha quindi annunciato l’azienda Romano – che non abbiamo più risorse per garantire il completo pagamento delle retribuzioni». Una situazione che desta allarme tra i lavoratori non solo per il mancato pagamento dello stipendio quanto per il futuro occupazionale. È stato chiesto l’intervento del sindaco di Crotone, territorio principalmente interessato dal servizio di trasporto,ma soprattutto della Regione Calabria che ha il dovere di intervenire tutelando l’azienda. (Agi)
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