RIMINI Il Tribunale di Bologna, sezione misure di prevenzione patrimoniale, su proposta della Procura della Repubblica di Rimini, ha applicato nei confronti di un imprenditore 64enne di origine calabrese, residente a Rimini, la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno per un anno e il sequestro a scopo di confisca di beni mobili e immobili. Scattano i sigilli quindi a nove fabbricati, 40 terreni, quote societarie, contanti e beni aziendali, per un valore stimato tra i 10 e i 12 milioni di euro. L’imprenditore già nel 2018 era finito indagato dalla Procura di Rimini per aver nascosto al Fisco quasi cinque milioni di euro attraverso una ditta del settore del fotovoltaico. Secondo le indagini dei militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, l’imprenditore deve la sua fortuna e il sostentamento ad una serie di illeciti commessi negli anni come bancarotta fraudolenta, evasione fiscale che giustificherebbero quindi l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale. Nel suo passato anche un coinvolgimento di una vecchia indagine sulle ‘ndrangheta della Dda di Bologna dove il suo nome compariva al fianco di quelli di Lentini e Masellis in attività nella provincia di Rimini.
«Il mio cliente fu solo sfiorato da quella vecchia indagine – ha spiegato il difensore dell’imprenditore calabrese, l’avvocato Piero Venturi -. Non fu mai accusato di alcunché. Per quanto riguarda gli altri processi siamo ancora in una fase non definitiva. Presenteremo ricorso al Tribunale del Riesame per quanto riguardano i sequestri in ambito penali circa l’indagine della Gdf per l’evasione fiscale, e andremo in Corte d’Appello contro la misura di prevenzione patrimoniale».
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