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Lamezia, assenteismo e falso: rinviati a giudizio quattro medici e un infermiere

I fatti risalgono al 2016. Inizialmente le persone denunciate dalle fiamme gialle erano circa 50 tra medici, infermieri e personale amministrativo

Pubblicato il: 20/10/2022 – 18:40
di Alessia Truzzolillo
Lamezia, assenteismo e falso: rinviati a giudizio quattro medici e un infermiere

LAMEZIA TERME Non ci sono solo gli imboscati nella sanità calabrese, e lametina in particolare, ci sono anche gli assenteisti, coloro che abbandonano il posto di lavoro in maniera ingiustificata.
Lo scorso 11 ottobre il gup del Tribunale di Lamezia Terme ha rinviato a giudizio quattro medici e un infermiere ritenuti responsabili a vario titolo di condotte di assenteismo e falso risalenti al 2016.
Il processo per i cinque imputati avrà inizio il prossimo 12 gennaio.
Si tratta dei dottori Carmine Barberio, all’epoca dei fatti in servizio al distretto lametino di piazza Borelli; Vittorio Cristaudo, Pietro Gagliardi e Bruno Moraca, all’epoca dei fatti in servizio nel centro di vaccinazione di Sambiase; l’infermiera Concettina Floro, all’epoca dei fatti in servizio nel centro di vaccinazione di Sambiase. A quattro indagati viene contestato l’assenteismo ingiustificato dal posto di lavoro, in giorni diversi e per un lungo periodo di tempo, mentre il solo dottore Barberio è accusato di di aver attestato il falso in qualità di pubblico ufficiale (medico addetto all’unità di Medicina Legale) su un certificato di accertamento di morte. Il medico avrebbe certificato di aver personalmente constatato il decesso di una persona a Decollatura, mentre in realtà si trovava negli uffici del distretto di piazza Borelli.

Monitorate e denunciate, inizialmente, 50 persone

Le indagini condotte dal Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme e coordinate dalla Procura sono risalenti nel tempo. Si sono dipanate tra il 2014 ed il 2016. Inizialmente le persone denunciate dalle fiamme gialle erano circa 50 tra medici, infermieri e personale amministrativo del distretto sanitario. I militari avevano installato delle telecamere puntandole sugli uffici dell’Asp, constatando come il personale si assentasse frequentemente dagli uffici per mansioni personali e private. Oltre ai reati di truffa a danno dell’ente (assenteismo) sarebbero stati accertati anche episodi di interruzione di pubblico servizio. Per la gran parte degli indagati, tuttavia, il procedimento si è estinto per intervenuta prescrizione e a giudizio è giunta solo la posizione del personale che è stato rinviato a giudizio lo scorso 11 ottobre.
Perché è intervenuta la mannaia della prescrizione? Certo la grave carenza di personale e di magistrati all’interno degli uffici giudiziari di Catanzaro non aiuta la giustizia su questo territorio.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Francesco Gambardella, Domenico Folino, Antonello Mancuso e Italo Reale. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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