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Il governo Meloni (senza la Calabria) e le “partite” che Occhiuto si prepara a giocare con i nuovi ministri

Dalla sanità – con l’incognita Schillaci – all’energia, dalle infrastrutture al Pnrr: ecco cosa si profila all’orizzonte per il presidente (e per la Regione). E si confida nella scelta dei sottoseg…

Pubblicato il: 21/10/2022 – 19:42
Il governo Meloni (senza la Calabria) e le “partite” che Occhiuto si prepara a giocare con i nuovi ministri

Giusto una traccia, minima, per non dire infinitesimale. Com’era prevedibile, e ampiamente previsto così come già ampiamente illustrato già da una settimana fa nel neonato governo targato Giorgia Meloni la Calabria non c’è, almeno guardando la linea avanzata, quella dei ministri. Per trovare un aggancio con la nostra regione si deve arrivare al nome di Eugenia Roccella, neo ministro per la Famiglia, ma non perché calabrese (è bolognese di nascita) ma perché candidata da Fratelli d’Italia nella nostra regione (era la numero tre nel listino alla Camera in Calabria e in Calabria eletta grazie al complessivo exploit dei meloniani). Troppo poco comunque, anzi nulla su cui poggiare per dire che la nostra regione è rappresentata a Palazzo Chigi: anche stavolta la nostra dirigenza politica non ne esce benissimo. 

L’attesa per i sottosegretari 

Ovviamente adesso si confida nei ruoli di sottogoverno – viceministri e sottosegretari – che comunque potrebbero riservare postazioni anche importanti, ma si dovrà aspettare ancora un po’: nomi in lizza ce ne sono, dalla coordinatrice regionale e big di Fratelli d’Italia Wanda Ferro al coordinatore regionale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori e al responsabile nazionale Sud degli azzurri Francesco Cannizzaro.
Alla fine la Calabria dovrebbe riuscire a “strappare” due sottosegretari. Ma ovviamente la partita del governo nazionale interessa la Calabria anche sotto un altro aspetto: uno dei più interessanti è capire quale nuovo ministro possa essere più o meno utile per le tante emergenze della nostra regione. Un aspetto al quale ovviamente è fortemente interessato anzitutto il governatore Roberto Occhiuto, uno dei colonnelli nazionali di Forza Italia, da anni abituato a relazionarsi con i pesi massimi del centrodestra calabrese e con gli ambienti governativi, e ora sarà anche più facile vista la consonanza politica. 

Le “partite” di Occhiuto con i ministri

Verosimilmente – riferisce più di un osservatore politico – Occhiuto non si sta rallegrando per il travaglio interno di Forza Italia, dal quale si starebbe accortamente tenendo fuori in attesa di capire cosa succederà nel verminaio azzurro, ma la sua statura nazionale lo può aiutare a non entrare nel “tritacarne” dei nuovi equilibri che potrebbero determinarsi tra i berlusconiani. Inoltre i suoi rapporti con la Meloni ma anche con Matteo Salvini e con Antonio Tajani, vicepremier, sono considerati comunque ottimi, e con Salvini ci sarà da ragionare molto sulle infrastrutture, a partire dal Ponte sullo Stretto su cui entrambi convergono così come Occhiuto da tempo è in asse su questo tema con l’ex governatore siciliano Nello Musumeci, che guiderà il ministero per il Sud.
L’incognita al momento è la figura del nuovo ministro della Sanità, Orazio Schillaci, rettore di Tor Vergata e profilo squisitamente tecnico: sicuramente Occhiuto avrebbe gradito di più Licia Ronzulli, stoppata dalla Meloni, ma alla fine poteva andare anche peggio, perché il governatore e commissario della Sanità calabrese poteva trovarsi davanti magari una nomina più politica ma non forzista. Intanto, il primo delicato dossier da affrontare, non solo con Schillaci, sarà la sorte del “Decreto Calabria” (proroga, come forse Occhiuto gradirebbe, o scadenza). Quanto al resto, sicuramente la scelta di i ministri di Forza Italia o comunque legati a Forza Italia sarà un buon viatico per Occhiuto, che certo non avrà difficoltà à a dialogare con Anna Maria Bernini (Università e Istruzione), Paolo Zangrillo (alla Pubblica amministrazione, tema che Occhiuto “sente” molto soprattutto per le ricadute del Pnnr in Calabria) e Gilberto Pichetto Fratin (transizione ecologica, che significa tutta la partita dell’ambiente e dell’energia, cioè anche il rigassificatore che sicuramente Occhiuto rilancerà con più forza ora con un governo sicuramente più amico di quello guidato da Mario Draghi). (a. cant.)

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