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il monitoraggio

Mare e depurazione, dopo un anno dati incoraggianti. Ma la «situazione è ancora complessa» – VIDEO

Primo report sul campionamento, Greco: «Scarichi a 20 metri dalla costa sono un problema». Occhiuto: «Tema ignorato per decenni»

Pubblicato il: 21/10/2022 – 14:03
di Giorgio Curcio
Mare e depurazione, dopo un anno dati incoraggianti. Ma la «situazione è ancora complessa» – VIDEO

VIBO VALENTIA Ad oltre un anno dalla realizzazione della task force, nata dalla stretta collaborazione tra le procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme, guidate rispettivamente da Camillo Falvo e Salvatore Curcio, è tempo di primi bilanci. A maggior ragione al termine della stagione estiva – sebbene le temperature dicano ben altro – la prima realmente interessata da intensi monitoraggi, controlli serrati e operazioni di polizia.

I primi risultati

Il primo importante report è stato sciorinato, senza troppi dettagli tecnici ma quelli essenziali, da Silvio Greco, alla guida della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Amendolara, nel corso dell’evento organizzato questa mattina al porto di Vibo Marina insieme al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e alla presenza dei procuratori di Vibo e Lamezia, Camillo Falvo e Salvatore Curcio, del funzionario regionale Siviglia e del comandante della capitaneria di porto di Vibo, Luigi Spalluto con cui è stata stipulata una convenzione prima dell’estate appena trascorsa. E i risultati, al netto delle criticità, forniscono comunque un primo quadro quanto meno incoraggiante. «Noi abbiamo analizzato 311 siti e di questi almeno il 50% ha problemi di natura microbiologica e batteriologica. Per quanto riguarda la parte chimica per fortuna si parla solo di un 25% dei campioni che ne risentono, però in questo caso abbiamo alcune aree che per fortuna da una parte sono sottoposte attualmente ad attività di indagine della magistratura, dove ci sono situazioni complesse, molto complicate per l’enorme quantità di contaminanti, ma anche per la natura specifica di questi contaminanti e questa è stata la prima cosa».

«Gli scarichi a 20 metri sono un problema»

«Poi, attraverso la mappatura delle condotte e il relativo collegamento con i correntometri, siamo riusciti ad appurare che la maggior parte delle condotte scarica a soli 20 metri di profondità, diventando acqua di mescolamento e significa che quel materiale torna in dietro, torna verso costa. Ma la notizia peggiore è che molte di queste condotte sono vicine ad aree “Sic” che, anziché proteggerle, stiamo contaminando».  «Già col procuratore Falvo con il quale abbiamo fatto fin da subito la prima convenzione stiamo già lavorando, così come con il procuratore Curcio».

Il monitoraggio

Il piano di campionamento lungo le coste e nell’entroterra ha visto gli esperti lavorare lungo due matrici: il campionamento dell’acqua e dei sedimenti, la vera memoria storica del mare con tracce che possono risalire anche fino a 600 anni di distanza. I parametri microbiologici principali presi in considerazione sono stati i “Coliformi totali”, “Coliformi fecali”, “Streptococchi fecali” e ricerca di “Escherichia Coli” e “Vibrio” ma è ancora una volta l’attività agricola industriale a creare danni ingenti agli ecosistemi.

Occhiuto: «Tanti agglomerati da collettare»

Al netto dei risultati, dunque, il quadro appare tuttavia incoraggiante. Segno evidente che, rispetto al passato, l’impegno messo in campo dalla Regione Calabria nella stretta collaborazione con la task force, sta dando i primi frutti. E non è un caso se il governatore, Roberto Occhiuto, abbia messo il tema della depurazione in cima alle mission da portare a termine: «La strada è molto lunga – ha spiegato – ma c’è da dire che per vent’anni la depurazione non è stata in cima agli obiettivi del governo regionale. Da un anno a questa parte lo è, e abbiamo ottenuto i migliori risultati possibili, mettendo in funzione depuratori, e questo l’abbiamo fatto grazie alle sollecitazioni che sono arrivate da parte di altri livelli istituzionali come le procure della Repubblica che ci sono state molto vicine in questa in questa fase». «Ora – ha spiegato ancora Occhiuto – si tratta di mettere in campo tutti gli interventi strutturali perché, lo ricordo, ci sono tanti agglomerati urbani che non sono ancora collettati, tante imprese che non sono collettate perché finora in Calabria le nuove attività si ponevano il problema dell’insegna, del prodotto, ma mai della depurazione». (redazione@corrierecal.it)

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