ROMA La Società Italiana di Medicina Interna (Simi) ha annunciato i vincitori della prima edizione del Premio “Giovani ricercatori” che supporta l’eccellenza della ricerca italiana under 40 in questo campo. L’annuncio durante il 123/mo Congresso nazionale della società scientifica. I grant della prima edizione del premio, ognuno del valore di 25 mila euro, sono andati a Teresa Vanessa Fiorentino (professore associato di Medicina Interna, Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, 1983), Devis Benfaremo (ricercatore in Medicina Interna, Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari, Università Politecnica delle Marche, Ancona, 1987), Salvatore Silvio Piano (ricercatore di Medicina Interna, Università Azienda Ospedaliera di Padova, 1983) e a Rosanna Villani, ricercatore in Medicina Interna, Università di Foggia (1984).
«La SIMI – commenta il professor Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Medicina Interna – è particolarmente orgogliosa di avere avuto l’opportunità di finanziare con un bando competitivo quattro progetti di ricerca nel campo della medicina interna, presentati da quattro ricercatori under 40. Abbiamo avuto un numero di proposte di ricerca di notevole livello scientifico che eccedeva quello delle risorse disponibili. Questo fatto sottolinea come la ricerca italiana nel campo della medicina interna abbia raggiunto livelli di eccellenza internazionale che meritano di avere in massimo supporto finanziario possibile. La SIMI si impegnerà nei prossimi anni a trovare altre risorse per continuare a finanziare le ricerche dei giovani Internisti ma è anche indispensabile che accanto ai finanziamenti privati si affianchino quelli pubblici per evitare la fuga all’estero di questi “cervelli” che costituiscono un patrimonio nazionale».
I quattro progetti vincitori dell’edizione 2022 andranno a indagare il ruolo del fegato nell’immuno-metabolismo in corso di sepsi, i meccanismi alla base delle malattie cardiovascolari nei soggetti con diabete di tipo 2, come trattare al meglio il danno renale acuto che può comparire nei pazienti con cirrosi epatica.
L’ultimo progetto infine prevede un trattamento sperimentale con staminali da cordone ombelicale nei pazienti con malattia interstiziale polmonare in corso di sclerodermia.
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