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Il caso

Acqua potabile inquinata a San Mango d’Aquino, ma il Comune rilancia sulla qualità delle risorse idriche

Le analisi attestano la presenza di Escherichia coli e Batteri Coliformi nei prelievi effettuati. Mentre si annuncia la partecipazione al “Cis acqua bene comune”

Pubblicato il: 22/10/2022 – 13:46
Acqua potabile inquinata a San Mango d’Aquino, ma il Comune rilancia sulla qualità delle risorse idriche

SAN MANGO D’AQUINO C’è un’altra contraddizione che contraddistingue l’azione amministrativa di San Mango d’Aquino. Questa volta – dopo la denuncia di cui ci siamo già occupati sempre in tema ambientale – interessa la gestione delle acque della cittadina del Catanzarese. Se il Comune risulta “virtuoso” per la qualità delle risorse idriche, in realtà le analisi certificano l’inquinamento delle acque potabili del centro. Si tratta del rapporto di prova del 26.09.22 del laboratorio di analisi ambientali e alimentari Ecocontrol Srl. Un rapporto che certifica l’inquinamento delle acque potabili del Comune di San Mango d’Aquino a seguito di tre campioni prelevati (acqua Bivio Maletta; acqua in entrata al serbatoio comunale; acqua da fontana di San Giuseppe).
I parametri fuori limite dei risultati denotano un quadro preoccupante a cui non è seguito alcun provvedimento da parte del Comune ad oggi non è pervenuta nessuna ordinanza sindacale o provvedimento del responsabile dell’area tecnica del comune come si può visionare dallo stesso albo pretorio dell’ente.
La presenza di Escherichia coli e Batteri Coliformi nell’acqua potabile può degenerare in sepsi, uretriti, cistiti e altre infezioni potenzialmente fatali. Dalle analisi in nostro possesso i parametri riguardanti questi batteri nelle acque del comune di San Mango sono fuori limite in base alla normativa (D. Lgs 2 febbraio 2001, n.31) che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano.
Basti pensare, prendendo un solo dato delle analisi fatte, l’acqua in entrata al serbatoio comunale presenta un risultato (in riguardo ai batteri coliformi) pari a 17. È da considerare che il valore a norma di legge è stabilito al risultato uguale a 0.
Tutto ciò si riversa sul servizio di pubblica utilità fornito alla comunità che usufruisce dell’acqua per i più svariati usi. Un’omissione dell’ente comune che smentisce ancora una volta il “virtuosismo” del comune in materia ambientale.
Nessuna opportuna misura cautelativa a tutela della salute pubblica è stata presa dell’amministrazione comunale con evidenti responsabilità di mancata informazione alla cittadinanza sullo stato della qualità delle acque.

Il post che annuncia la partecipazione al bando


Il paradosso risiede nel fatto che proprio il responsabile dell’area tecnica del comune qualche settimana fa annunciava la partecipazione del Comune alla richiesta di finanziamento da oltre 3 milioni di euro sui “CIS Acqua Bene Comune” (ripreso poi dalla stampa). Annunci legittimi, ma che mancano di un’azione propedeutica necessaria per garantire gli standard essenziali per la tutela della salute dei cittadini.

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