COSENZA Il governo di centrodestra si prepara a governare, dopo la scelta dei ministri e il giuramento è ufficialmente iniziata l’era Meloni alla guida del Paese. Il Pd, che alle Politiche del 25 settembre ha registrato un risultato al di sotto delle aspettative a livello nazionale e locale, prova a ripartire. L’appuntamento chiave è il congresso, che porterà alla nomina di un nuovo segretario o di una nuova segretaria. Insomma, in mezzo al guado tra incognite nazionali e criticità territoriali, il Pd prova a rilanciarsi. Nella Provincia di Cosenza, il risultato ottenuto non si è discostato da quello strappato nel 2018, senza registrare alcun trend di crescita.
«Ripartiamo dai territori», questo il refrain che riempie le discussioni dei democrat dopo la sconfitta alle ultime elezioni. E per farlo è necessario (ri)organizzare la macchina politica soprattutto a livello territoriale. A Cosenza, la segretario del circolo dem, Rosi Caligiuri, ha riunito tutti i colonnelli e sergenti dem per serrare le fila e ipotizzare un percorso virtuoso che mira a riallacciare il rapporto con gli elettori “disincantati”. «Abbiamo dovuto sbattere la testa per capire effettivamente che abbiamo avuto delle debolezze, delle mancanze e quindi è proprio da questo che dobbiamo ripartire, riempiendo gli spazi vuoti che abbiamo lasciato», sostiene Caligiuri al Corriere della Calabria. «Intanto ripartiamo dalle battaglie sui diritti civili, un caposaldo nel nostro partito, e poi i diritti sociali: dobbiamo parlare di welfare, di patrimoniale, di pensioni, di giovani e lavoro». Accanto ai tanti delusi dal Pd, trova posto «il grande partito dell’astensionismo che ancora una volta si palesa come accaduto nel 2018». Sul tavolo c’è un’altra questione spinosa, che riguarda la scarsa presenza di donne in un partito che ha dovuto assistere da spettatore al trionfo della destra di Giorgia Meloni, primo premier donna della storia. «Riusciamo ad essere un partito femminista se poi al nostro interno non riusciamo ad eleggere delle donne?», si chiede Caligiuri. Che auspica «la nomina di una segretaria donna e possibilmente meridionale», perché «dalla nascita del Pd non abbiamo avuto mai una rappresentanza forte del Sud e del Mezzogiorno».
«Il Pd è l’unico partito che quando perde, si ferma per un momento di analisi in cui si prova a ripartire. Ci sarà un congresso e mi auguro che questa volta si stabiliranno prima le parole d’ordine del partito e poi si deciderà la squadra del gruppo dirigente, del segretario o della segretaria». A parlare, al Corriere della Calabria, è Francesco Alimena consigliere comunale di Cosenza e capogruppo dem in Consiglio. «Il Partito democratico in questi anni ha continuato a produrre altri partiti, vedi Italia Viva, Azione o lo stesso Movimento 5 Stelle, se ci pensate Grillo si candidò a segretario del Pd. Sono partiti che nascono dai dem», sottolinea Alimena che poi si sofferma sullo scollamento con il territorio. «Quando vincevamo, riuscivamo a conquistare due terzi dell’elettorato, adesso Fratelli d’Italia ha vinto ottenendo solo un quarto dell’elettorato: colpa della legge elettorale». Anche Alimena auspica un partito decisamente più votato al Sud. «Negli anni il Pd si è trasformato in un partito nordista, per cui noi vogliamo una vera rappresentanza del Sud, ma per farlo bisogna tornare a parlare di povertà, disabilità, diritto al reddito e prima ancora di diritto al lavoro. Il Pd deve cambiare le parole d’ordine e tornare ad essere un partito progressista, radicale, di sinistra».
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